Spogliamolo con 10 domande. Tra calzini bianchi, drag show e film porno mancati: ecco Chris Camplin.
Tracciare un profilo dettagliato di Christopher, o semplicemente Chris Camplin, non è impresa facile. In giro nel web c’è diverso materiale che lo riguarda, tra pagine tumblr dedicate e svariate foto hot.
Il ragazzo ha dei trascorsi da modello, ma voglio menzionare solo un’esperienza su tutte, tra le diverse davanti all’obiettivo della fotocamera: un editoriale pubblicato su GQ Style UK nel 2008 e intitolato ‘Masculinity Stipped Bare’ con fotografie in bianco e nero di Sølve Sundsbø (tra i più celebri fotografi di moda norvegesi) e testi di Tom Ford.
La sua fisicità intercetta il consenso unanime della comunità bear, ma in generale è difficile rimanere insensibili di fronte a un fascino non artefatto da pose straviste ma, al contrario, fondato sull’autenticità dell’estetica e dei modi. La sua più grande passione è la musica. Su Resident Advisor, bibbia digitale della comunità danzante di tutto il mondo, la sua biografia ci racconta di un ragazzone appassionato di techno, house ed elettronica che ha iniziato a far girare i primi dischi nelle serate underground londinesi, arrivando a costruirsi una credibilità nel circuito internazionale con ospitate a Vancouver, Seattle, Helsinki, Praga, San Francisco e Milano (al Club Q21 per la serata q|LAB nel 2014 e nel 2015).
Oggi la sua serata al Dalston Superstore di Londra si chiama Tusk, una ‘straight friendly queer night’ – per usare le sue parole – arrivata già alla sua terza, fortunata, stagione. Venerdì 2 febbraio Chris sarà nuovamente in Italia, per un set in qualità di dj guest nuovamente al q|LAB di Milano, ma per conoscerlo un po’ meglio è stato necessario rivolgergli qualche, volutamente inopportuna, domanda.
Attualmente suoni al Tusk di Londra. Che genere di serata è e che atmosfera si respira?
“Gestisco il Tusk con Ant Carrington e James Baillie e si tratta di una serata incentrata sulla musica e aperta a qualsiasi tipo di orientamento sessuale o genere. Come sound amiamo la underground house, la disco, la techno, l’acid e tutto ciò che ci sta in mezzo. Abbiamo avuto tra gli ospiti Ewan Pearson e Andrew Weatherall. Il 24 febbraio festeggiamo il nostro terzo compleanno e come guest avremo Prosumer, ex resident del Berghain/PanoramaBar”.
È cambiato qualcosa nella tua vita dall’ultima volta a Milano? Sei ancora fidanzato?
“Sono cambiate molte cose a dire il vero, ma malgrado tutto sono ancora fidanzato. Mi sono dedicato molto all’apprendimento musicale, sia nella produzione che nel mixaggio”.
Qual è stata la tua ultima data e quale sarà la prossima?
“Ho suonato a Capodanno e suonerò venerdì 2 febbraio al q|LAB. Durante il mese di gennaio mi sono preso una pausa relax”.
Guardi Ru Paul Drag Race? Chi è la tua Queen preferita?
“Certo, lo amo. E adoro Kim Chi per il suo make up pazzesco”.
Come procede la tua carriera da modello?
“Non sta accadendo granché a dire il vero. Mia madre dice che sono troppo vecchio ormai”.
Ti hanno mai chiesto di fare un film porno?
“Sì. Ho ricevuto le proposte più diverse, anche tramite app o internet, ma ho sempre detto di no. Ho qualcosa di amatoriale, ma rimane per me”.
Che rapporto hai con le app per incontri?
“Amore/odio, probabilmente come per la maggior parte delle persone. Le cancello regolarmente, ma poi, alla fine, torno sempre indietro per un motivo e per un altro”.
Calzini bianchi di spugna o calzini scuri da lavoro?
“Mi piacciono gli uomini con il completo, quindi calzini da lavoro”.
Qual è stato il tuo disco del 2017?
“Ce ne sono stati troppi per sceglierne soltanto uno”.
In base a cosa scegli di fare follow back a chi ti segue su Instagram?
“Seguo qualcuno se mi piace ciò che posta e se non ha troppi selfie senza maglietta o foto in palestra”.
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