Era il marzo 2015 quando Domenico Dolce e Stefano Gabbana se ne uscirono con una intervista al settimanale “Panorama” contro le famiglie omogenitoriali, scatendando una polemica mondiale che mobilitò (contro) artisti del calibro di Madonna ed Elton John e portò molti ad invocare un vero e proprio boicottaggio del loro brand:
Non mi convincono quelli che io chiamo figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni
Parole chiare. Pesanti, pesantissime, come macigni, cui Domenico aggiunse:
Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia.
Ora è Stefano Gabbana a pubblicare, poche ore fa, sul suo Instagram, alcuni scatti della nuova linea femminile dedicata alle famiglie omogenitoriali, con raffigurate coppie dello stesso sesso ed i loro figli.
Dobbiamo loro credere? O è puro marketing, vista l’attualità dell’argomento, tenendo conto anche che i due stilisti MAI hanno sostenuto la causa LGBT, nonostante siano entrambi apertamente omosessuali?
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