Economista e di solida formazione accademica, la figura della neo-premier serba Ana Brnabic sta catalizzando l’attenzione dei media europei per la sua vita privata (è lesbica dichiarata) e per le riforme annunciate in pompa magna anche in campagna elettorale.
In questi giorni a Trieste in occasione del summit Ue-Balcani, il personaggio simbolo dei nuovi Balcani ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Repubblica. Il messaggio più importante che Ana Brnabic vuole lanciare è la rivalutazione della Serbia, spesso percepita dalla mentalità occidentale come una nazione conservatrice, xenofoba e omofoba: “La mia storia dimostra che la maggioranza giudica le qualità, il lavoro e l’onestà, non altre caratteristiche. Amo il mio Paese per questo”.
L’intenzione è di portare avanti il riformismo iniziato dal presidente Vucic: “Sotto di lui il governo non ha mai contestato il Pride, da anni vi partecipano ministri e il sindaco di Belgrado. Lui mi ha scelto ma anche il partito di maggioranza mi ha accettata pur da non iscritta, lesbica e con nonno croato”.
La politica rende meno dei vertici economici, ma la premier non si è tirata indietro: “Voglio fare il meglio per rafforzare la nuova Serbia nel mondo. Quando avrò svolto il mio mandato, chissà, potrei tornare nel mondo economico”. A una sola condizione: “Oggi come domani continuerò a vivere la mia vita privata, sentendomi riconosciuta come persona normale”.
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