"Speriamo che questa famiglia piaccia a Giovanardi". Recita così lo slogan scelto dalla compagnia aerea low cost Carlo Giovanardi. Come sicuramente ricorderete la settimana scorsa il membro del governo si era scagliato contro la pubblicità del mobilificio Ikea che recitava "Siamo aperti a tutte le famiglie" ritraendo una coppia gay che si teneva per mano.
Sotto lo slogan di easyJet campeggiano quattro inattaccabili pinne, di taglia diversa, ognuna con il nome di altrettante località di vacanza in cui trascorrere la prossima estate.
easyJet, per altro, non è nuova a campagne di sostegno alla comunità lgbt.
Nel 2007, ad esempio, era presente con una delegazione di stewart in divisa al Pride di Milano, guidati dalla drag queen Madame. La presenza al Pride, per altro, aveva lo scopo di promuovere il volo Milano-Madrid dedicato esplicitamente all’Europride che quell’anno si sarebbe tenuto nella capitale spagnola. L’allora Marketing Manager per l’Italia Elisa Ravella aveva spiegato in questo modo la scelta: "Vogliamo festeggiare con la comunità LGBT quest’importante occasione. Volare significa conoscere e condividere. (…) In Italia purtroppo ancora troppe aziende sono legate a pregiudizi anacronistici e si rifiutano, contro il proprio interesse, di rivolgersi direttamente a quella porzione della società che più è attenta all’innovazione e al cambiamento come il mondo lgbt".
E nel week end, un’altra azienda si è aggiunta all’elenco di quelle che al pubblico lgbt sembrano tenere particolarmente. Si tratta di Eataly, nota catena di negozi e punti di risotrazione per veri amanti del buon cibo, che punta alla diffusione di prodotti di qualità, che sabato scorso ha pubblicato su La Stampa un’intera pagina pubblicitaria, questa volta con due donne che si tengono per mano. Lo slogan recita: "Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie" e poi un testo spiega: "Siamo Italiani (oltre che Eataliani) e non ci offendiamo (il riferimento è chiaramente alla presunta offesa alla Costituzione che secondo Giovanardi la pubblicità di Ikea rappresentava, ndr). Anzi, diciamo evviva all’amore vero tra due persone e alla possibilità per chiunque di crearsi una famiglia. Offriamo il cibo di Eataly al prezzo più conveniente possibile a tutte le persone. A prescindere dalla razza, dal sesso, dalla condizione sociale, dalla religione, dall’orientamento sessuale e dal pensiero politico".
"Complimenti a Eataly per essersi aggiunta all’Ikea nell’iniziativa volta a fare appello a tutte le famiglie considerate con pari diritti – ha commentato il responsabile diritti civili e associazionismo dell’Italia dei Valori, Franco Grillini. Un esempio che dovrebbe essere seguito da tutte le aziende italiane, verso le quali il sottosegretario, Carlo Giovanardi, ha fatto vero e proprio terrorismo politico. Disobbedire a Giovanardi e a Buttiglione – continua Grillini – non è solo una possibilità, ma un dovere politico per far sì che il nostro Paese abbia gli stessi diritti civili garantiti in tutta Europa. L’IdV invita le aziende italiane a seguire l’esempio dell’Ikea e a garantire pubblicità a quei media che lavorano per la difesa dei diritti civili. In una democrazia liberale anche il mercato può dare un grande impulso alle libertà individuali". "Le scelte di Ikea e di Eataly – afferma Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia libertà – sono la migliore risposta ai pregiudizi che cingono di filo spinato la vita e i sentimenti di tanti esseri umani, e che che dicono alla politica e ai suoi rappresentanti che i diritti delle persone non sono optional. Il diritto non ad essere tollerati ma ad esistere spigliati nella propria soggettività, soggetti di cittadinanza piena".
Immancabile la risposta di Giovanardi, che insiste sulle sue indifendibili posizioni: "l’iniziativa Eataly di Oscar Farinetti dimostra quello che da tempo denunciamo con forza, e cioè che la vera dimenticata e discriminata in Italia è la famiglia della Costituzione, quella fondata sull’unione di un uomo e di una donna che rivendica diritti ma accetta anche doveri davanti alla collettività, prima di tutto quello di educare, istruire e mantenere i figli".
Non contento, oggi il sottosegretario con delega alla famiglia, ha detto la sua anche sulla proposta di Giuliano Pisapia, candidato del Pd a sindaco di Milano, di istituire nel capoluogo lombardo il registro delle coppie di fatto. Per Giovanardi si tratta di "una posizione totalmente ideologica. Tolte le coppie gay, le altre coppie uomo-donna se non si vogliono sposare né in chiesa né in comune è una loro scelta, non si vede perché debbano essere iscritte in registri di matrimoni di serie B". "Mi sembra che le nostre siano le posizioni più tolleranti e liberali – ha detto Giovanardi -, rispettano la Costituzione. Mentre dall’altra parte c’è un’impostazione ideologica e arrivano solo insulti. La loro battaglia è finalizzata ad arrivare ai matrimoni gay".
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