Angela Merkel apre al matrimonio egualitario in vista delle elezioni legislative del 24 settembre.
L’annuncio è giunto ieri sera, nel corso di un evento ospitato dal magazine Brigitte: la cancelliera tedesca ha dichiarato di aver preso nota della posizione di altri partiti a favore dei matrimoni gay e si è detta convinta che i parlamentari dovrebbero votare secondo coscienza e non in base alle posizioni e alle logiche di partito.
I potenziali partner di coalizione, infatti, avrebbero posto l’approvazione del matrimonio egualitario come condizione per l’alleanza: sono i socialdemocratici della Spd, i liberali dell’Fdp e i Verdi. Lo stesso leader della Spd Martin Schulz, sfidante di Merkel per il ruolo di cancelliere, ha promesso che il suo partito spingerà questa settimana per un voto in Parlamento.
Se i deputati potessero votare secondo coscienza il sì sarebbe molto probabile al Bundestag, il Parlamento tedesco: quel che è certo però, nell’attesa del voto di settembre, è che anche in Germania (dove le unioni civili sono legali dal 2001) si torna a parlare di matrimonio egualitario dopo anni di stallo.
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È anche possibile che, aldilà delle imminenti elezioni, questa scelta rientri nella politica di netta contrapposizione che da tempo la Germania ha assunto con la Russia, in questo caso nell'affermazione dell'identità europea come patria di uguaglianza. A quanto pare già venerdì si vedrà se ci saranno sviluppi.
Non sarà così facile: come successe per le unioni civili, le Eingetragenelebensgemeinschaft, ci sarà un prevedibile ricorso alla corte suprema del Land della Baviera, che per Costituzione avendo lo status di Stato, ha diritto al ricorso all'alta corte per ogni modifica della Costituzione. Il percorso però appare avviato, e la Merkel che è una furbona ammicca all'elettorato liberale e verde, tanto in Baviera i voti li deve prendere il suo alleato conservatore, la CSU, la CSU della Merkel manco si presenta.