Dalle fuoriuscite di Arcilesbica nasce la nuova associazione Alfi: sarà scontro o convivenza pacifica nel panorama lesbofemminista?
Alla fine l’alternativa nel movimento lesbofemminista italiano è arrivata. Dopo la diaspora da Arcilesbica Nazionale a seguito della nuova linea femminista radicale, i circoli di Bergamo, Napoli, Perugia, Treviso e Udine hanno dato vita ad ALFI, Associazione Lesbica Femminista Italiana.
La nuova organizzazione è stata presentata oggi nella città campana, presso Palazzo San Giacomo, la sede del Comune. ALFI, che ha eletto alla guida Chiara Piccoli, si definisce come “Un’associazione di promozione sociale lesbica, femminista, democratica, laica, pacifista, antifascista e inclusiva”.
Un nuovo inizio per il movimento lesbico italiano, inevitabile dopo le spaccature seguite al congresso che posto alla guida di Arcilesbica Cristina Gramolini e la mozione “A mali estremi, lesbiche estreme”, caratterizzata per l’assoluta contrarietà alla Gpa e all’omogenitorialità e per le istanze separatiste nei confronti delle donne transgender.
“La mission di ALFI – prosegue il comunicato – si identifica nell’obiettivo condiviso, all’insegna della cooperazione fra le attiviste e dell’interlocuzione con i movimenti LGBTI e femministi, di lotta alla discriminazione e al raggiungimento del benessere psico-fisico delle donne lesbiche, bisessuali, transgender e intersex”.
La neonata associazione ha già annunciato la sua presenza proprio al Pride del capoluogo campano, previsto per il 14 luglio.
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