Dopo l’articolo di Jonathan, mi sono preso la briga di andare ai Bagni Misteriosi e mi sento di dire la mia, perché non sono d’accordo con il racconto che Jonathan ha voluto dare di questa nuova realtà milanese. (Leggi articolo di Jonathan)
Sono entrato a prezzo intero, orario mattina, dalle 10 alle 14 per 7 euro (ridotto 5 euro che vale per: Over65; Under12; Persone avente ISEE uguale o inferiore a 18.000 €. Per i disabili invece: riduzione 50% sul prezzo intero. Accompagnatore gratuito. Ingresso bambini fino a 3 anni : gratuito) e ho trovato la piscina piacevolmente semi-vuota e accogliente.
Il venerdì prima invece ci ero stato a fare l’aperitivo, musica Jazz o qualche altra roba sufficientemente fighetta da farmi sentire libero di togliermi le Birkenstock e sdraiarmi sull’erba sintetica senza produrre quell’effetto sotto-i-portici-
Come detto, si chiama “Bagni misteriosi”: certo un posto con un nome così non si propone, mi par chiaro, di essere un divertimentificio. Un nome che strizza l’occhio a chi conosce la Milano dei tempi che furono e De Chirico.
Gli arredi dello spazio sono stati pensati da Michele De Lucchi, uno dei più grandi designer di allestimenti e mobili al mondo, la musica è curata una sera da Matteo Ceccarini, acclamato music designer e dj apprezzatissimo soprattutto nei circoli della moda e delle sfilate, e un’altra sera dagli allievi del conservatorio Verdi, il prestigioso e pubblico conservatorio di Milano. Al restauro dei marmi originali hanno contributo degli studenti di un istituto professionale che si occupa di edilizia.
Il target di un progetto come Bagni Misteriosi è miratissimo. Infatti, per gli stronzetti ventenni e fighetti come me è una freccia affilatissima e lanciata con mira eccellente. A me fa schifo andare alla piscina Argelati (una delle grandi piscine milanesi) perché tutti si spalmano la crema Bilboa al cocco e alla radio c’è Vasco Rossi e una volta sono uscito dall’acqua con appiccicato sulla pelle un cerotto non mio. Questo per rispondere a un noto post polemico di Selvaggia Lucarelli su Facebook. (Leggi post di Selvaggia LINK)
I Bagni Misteriosi aprono uno spazio di intrattenimento estivo per un target che non ha mai avuto un’opzione del genere a Milano a quel prezzo.
Quelli che vogliono sentire Vasco mangiando i fonzies, non andranno ai Bagni Misteriosi perché di stare in silenzio a sentire (male) i Radiohead dagli altoparlanti non gliene frega una misteriosa mazza. E infatti andranno al Lido, o alla Argelati, o ad Acquatica dove si spende sei volte l’ingresso della piscina di Via Botta. Ecco: per me dire che questo progetto usa i soldi come strumento per scremare le fasce socio-economiche che vi possono accedere è semplicemente falso. Le riduzioni per chi ha ISEE inferiore a 18.000 euro l’anno valgono anche per il weekend e portano il giornaliero a 10 euro a persona (contro i 6 della piscina Giulio Romano).
E quando Jonathan dice che i soldi o li hai o non li hai, mi viene da chiedermi dove stia scritto che allora per una piscina 8 euro al giorno è il prezzo giusto. E chi non ha neanche quelli? E chi non ha da mangiare? Sono domande retoriche e capziose.
Il Bar Magnifico è lì, certo, e offre tramezzini vegani all’humus per 4 euro, stesso prezzo di una birra Poretti da mezzo litro che mi pare più che accettabile visti i concorrenti. Ma nessuno ti obbliga a mangiare al Bar Magnifico. Proprio a un tiro di schioppo c’è lo storico pollo di Dorando Giannasi, aperto dal 1967, che per 10 euro ci si porta via un pranzo abbondante in due da consumare ai Bagni ed è anche sufficientemente old fashioned da non distruggere, pur risparmiando, l’aura da intellettuale coi sandali.
Sulle risposte di Andrée Ruth Shammah non so, sicuramente inelegante, ma sicuramente anche provenienti da una persona che non ha dimestichezza coi social e non sa gestire il circo in cui la Lucarelli invece sguazza.
Ma la cosa con cui sono in profondo disaccordo con Jonathan, è come si possa accusare di mistificazione chi ha realizzato questo progetto, dicendo che predica bene e razzola male, quando predica esattamente come razzola, ossia teatro con Filippo Timi e una piscina dove alle 11 di lunedì mattina diffondono le note di Satie e non la Lucarelli che nel suo lungo post in cui dà un colpo alla botte e un colpo al cerchio inizia una frase con ‘Noi poveri che vogliamo mangiare i fonzies e spalmarci la nivea’.
Noi poveri.
La Lucarelli.
I Fonzies.
La Nivea.
Selvaggia… ma ce stai a cojonà?
Buon bagno a tutti.
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non ho capito se è per fighetti o non è per fighetti. non sei d'accordo con la lucarelli ma anche si deciditi
tvb