Brescia Pride, comune e provincia di centrosinistra negano il patrocinio

Comune e provincia di Brescia, entrambi PD, hanno negato il patrocinio al primo storico Pride cittadino.

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2 min. di lettura

Sabato prossimo, 17 giugno, a Brescia si terrà il primo storico Pride cittadino. Un evento a lungo atteso che non potrà però contare sul patrocinio del Comune.

Dopo giorni di polemiche, il Sindaco Pd Emilio Del Bono ha infatti negato il gonfalone agli organizzatori. Queste le motivazioni del primo cittadino.

Un’Amministrazione, in quando organismo istituzionale, non può mettere la firma su un documento che, di fatto, sostiene un progetto e una programmazione politica: non è mai accaduto nella storia del Comune di Brescia“.

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Anche il Presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli, sempre Pd, ha fatto altrettanto. Al contrario, altri 18 comuni della provincia hanno dato la loro adesione al progetto. Sono i comuni di Botticino, Bovezzo, Braone, Caino, Cerveno, Collebeato, Darfo Boario Terme, Losine, Lozio, Malegno, Moniga del Garda, Nave, Odolo, Padenghe sul Garda, Paspardo, Provaglio d’Iseo, Roè Volciano e Rovato.

Ringraziamo la Provincia e la Commissione Pari Opportunità per il sostegno ai singoli eventi’, fanno sapere gli organizzatori, ‘e riteniamo che il patrocino del Comune alla manifestazione sarebbe stata la degna conclusione di un magnifico percorso durato 6 mesi che ha di fatto unito la città e che continuerà a farlo il giorno del corteo, nonostante l’assenza delle istituzioni’. ‘Non ci faremo demotivare dalla mancanza di supporto da esse dimostrata al nostro Pride, e marceremo anzi a testa alta, a voler dimostrare che i #dirittiugualipertutti non sono una richiesta “politica”, ma uno scontato dovere istituzionale. Quando questo dovere sarà assolto, tutti e tutte avremo fatto un passo in avanti verso il benessere come persone e come cittadini. Fino ad allora‘, concludono i responsabili del Brescia Pride, ‘ci sarà ancora più bisogno di scendere in piazza per dimostrare che siamo tutti e tutte uguali, e come tali meritiamo di essere trattati‘.

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cantalupo75 11.6.17 - 15:21

Quando andarono in onda i famosi servizi delle Iene che si opponevano ai finanziamenti pubblici per i progetti anti discriminazione, qualcuno qui nei commenti ipotizzò che sembrava una una faccenda un pò losca e si chiese cosa c'era sotto; bene ecco la risposta: d'ora in poi ogni qual volta funzionari pubblici vorranno trovare una scusa per non vedersi accomunati a iniziative di vario genere, potranno defilarsi facendo capire più o meno velatamente che non vogliono certo promuovere stili di vita in cui, tra l'altro, può capitare che ci si diverta con festini a base di droga, sesso di gruppo e non protetto... Qualcuno potrà dire che poi le Iene hanno fatto un sacco di altri servizi di segno opposto, peccato che fossero tutte storie singole di tipo sociale e familiare (importantissime per carità), ma nel momento in cui si colpiscono direttamente gli organi statali preposti a promuovere concretamente l'uguaglianza nei luoghi di convivenza civile, la loro utilità si limita parecchio.

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gedeone lo stilita 10.6.17 - 15:53

Chi si meraviglia alzi la mano!

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Anto Salerno 10.6.17 - 11:16

Se poi quando portano il gonfalone alla processione quella cos e ?? Alle processioni cattoliche l Comune non rappresenta tutti i cittadini perché vi sono molti atei e credenti di altre confessioni religiose. In questi vasi pero' NESSUNO SI LAMENTA o polemizza... Anzi e' il contrario : se un Comune si rifiuta o il sindaco non partecipa alla processione viene attaccato...

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