Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, si è sempre dimostrato attento ai diritti delle minoranze e vicino alle rivendicazioni del movimento gay, come dimostra ancora una volta in quest’intervista che ci ha rilasciato.
Hai saputo che sabato pomeriggio a Vrona ragazzi gay del circolo Pink sono stati aggrediti da esponenti di Forza Nuova?
Sì, è stato un fatto esecrabile. Purtroppo ci sono ancora segni di intolleranza nella civilissima Verona. E quando dico "civilissima" lo intendo davvero. Verona è una città aperta e tollerante, più di altre città del veneto, ma vi è una componente nella città, nettamente minoritaria, che che è intolleranza ed arriva alla violenza. Credo che la politica a Verona, amministratori locali, dal Comune alla Provincia alla Regione, dovrebbero impegnarsi di più per promuovere e sostenere le associazioni ed i gruppi che lavorano nel sociale, sostenendo così un’immagine migliore di Verona. Al contempo bisogna isolare le componenti più violente ed intolleranti.
Viene da pensare a come nella passata legislatura alcuni progetti di legge che facevano divieto esplicito di discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali si siano arenati in Parlamento. Tu ed il tuo partito, i Democratici, sosterreste una legge antidiscriminazioni se venisse presentata?
Da sempre sono contrario a qualsiasi discriminazione, sia essa per fornire servizi abitativi, sia essa per qualsiasi altra cosa. Qualsiasi forza democratica dovrebbe essere a favore del superamento di ogni discriminazione, indipendentemente che sia una forza di destra o di sinistra. Diventa più un fatto culturale che politico. Chiaramente sono cose che vanno affrontate per gradi, non ci si può aspettare di avere tutto e subito.
Sei disposto ad impegnarti perché nello Statuto della regione Veneto sia inserito un articolo che vieti la discriminazione anche in base all’orientamento sessuale.
Non c’è nulla di che impegnarsi, c’è già. In Veneto sono state presentate due proposte di statuto, una firmata da Galan (presidente del Veneto, N.d.A.) ed una firmata da tutto il centrosinistra. Nella nostra proposta non c’è nulla che possa essere interpretato come una discriminazione. La discriminazione in base all’orientamento sessuale è vietata.
E del riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso che dici?
Di nuovo, è un discorso che va portato avanti per gradi e sono convinto che i tempi siano maturi perché se ne possa parlare.
Come forse saprai qualche mese fa il Consiglio Regionale della Lombardia aveva ritirato la sua sponsorizzazione al Festival Internazionale del Cinema Gaylesbico. Tu sei disposto ad impegnarti per garantire dignità e visibilità culturale alla cittadinanza omosessuale?
Ma già ce l’hanno. Negli U.S.A. si vede molto di più che da noi, ci sono persino corsi universitaria specifici sull’omosessualità e sulla cultura omosessuale.
Sì, ma noi siamo in Italia, non in U.S.A.
E’ che nessuno concede ad un altro una dignità, uno se la prende. Una proposta culturale non viene resa forte da un potere mediatico. O funziona o non funziona.
Sento una leggera vena di polemica politica in questa tua osservazione, sbaglio?
Il potere mediatico ha una rilevanza relativa, nel bene e nel male. La Lega qualche anno fa in Veneto ha preso il 33% e non aveva nemmeno una televisione. Il potere mediatico può avere un peso nel breve-medio termine, ma non dobbiamo farci troppo ingannare da quest’idea di "quarto potere". Ciò che conta davvero è la proposta politica e culturale che c’è dietro.
Parlando di Lega Nord, alcuni mesi fa la Lega ha sferrato un attacco forte contro le persone omosessuali e contro l’Unione Europea al grido di: "Giù le mani dai bambini, sporcaccioni!". E’ una domanda spinosa, però ti chiedo, sei favorevole alla possibilità di adottare anche per le coppie omosessuali?
Hai ragione, la questione è spinosa. Bisogna ragionarci e la questione è un po’ più complessa di così. Vedi, oggi c’è un problema generale sulle adozioni. Il processo di adozione è ancora troppo burocratico. Tanto è difficile adottare che viene così alimentato un mercato clandestino delle adozioni. C’è un clima di forte "proibizionismo" e quindi non si riesce ad intervenire sulle cosiddette "adozioni di fatto", le adozioni clandestine. Io sono da un lato per "sburocratizzare" il processo di adozione e dall’altro per rendere severo il rispetto di criteri rigorosi in questo processo, il che significa anche punire chi non li rispetta. Una volta stabiliti questi questi criteri, che ora non ci sono, e solo allora, io non sarei contrario ad adozioni da parte di coppie gay. I criteri però devono essere severissimi e devono essere fatti rispettare.
di Riccardo Gottardi
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