Si è svolta ai castelli romani la prima assemblea di ‘Cammini di Speranza’, associazione nazionale delle persone Lgbt cristiane, con decine di omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali che hanno rivendicato la propria apparetenenza alla Chiesa cattolica.
‘Siamo qui a dire che la scandalosa ordinarietà delle nostre vite può avere posto nella Chiesa. Essere se stessi avvicina a Dio. E’ passato il tempo per le persone lgbt cristiane di vivere nelle catacombe. Abbiamo maturato la consapevolezza che è venuta l’ora di partecipare. Non vogliamo ostentare nulla, ma mettere in comune ciò che siamo. Le nostre esistenze non sono una bruttura da nascondere, ma un patrimonio da condividere‘.
Parole riportate questa mattina da LaRepubblica, con Andrea Rubera, portavoce di ‘Cammnini di Speranza’ sposato con l’amato Dario, che ha così proseguito.
‘Vogliamo un percorso di condivisione nella Chiesa. Per noi Cristo è amore. Ma non sempre il suo corpo che è la Chiesa se lo ricorda. Non siamo un gruppo antagonista o polemico, vogliamo essere organici alla Chiesa, stare dentro e offrire l’opportunità di una prospettiva inclusiva per tutti, a partire dal mettere in comune la verità e la bellezza delle nostre vite. Una persona omosessuale o transessuale deve sentirsi libera di frequentare qualsiasi comunità. Tanto che puntiamo all’abolizione dei nostri gruppi e all’integrazione totale. Cammini di Speranza nasce dallo spirito di rinnovamento che sta proponendo Francesco, e che ci sentiamo di appoggiare‘.
Sono 23 i gruppi di cristiani Lgbt presenti in Italia, con l’80% dei frequentatori over 35.
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Il problema è che mentre questi fanno disperatamente di tutto per sentirsi diventare ed essere considerati cattolici, il Papa diversi Vescovi e molti sacerdoti riescono benissimo a non esserlo più.
Che senso ha non avere le "referenze" che la Chiesa richiede per far parte della loro comunità e pretendere di esserci lo stesso? Queste persone, oltre ad essere evidentemente confuse, sono anche un danno per la comunità: per soddisfare tutti quelli che non hanno i requisiti per essere "cristiani" realmente, la Chiesa finirebbe per essere altro. O segui le regole del club o ne sei fuori. Un omosessuale non è e non può essere un cristiano. Qualsiasi altra cosa è paragonabile ai milioni di italiani che si dicono cristiani, ma che non lo sono effettivamente: non frequentano, non seguono le regole o le adattano sfacciatamente alle loro necessità, ma vivono del riflesso di una certezza sociale. Nel 2017 e ancora c'è gente che non distingue fedeli da fanatici da irrisolti. Cerchiamo di svegliarci.
Giusto il cerchiamo di svegliarci: ma per comprendere che in verità la Bibbia non condanna l'Omosessualità, e purtroppo ma anche per fortuna la Chiesa si è sempre sbagliata.