In copertina sul numero di dicembre di Vogue, l’ex premier dame di Francia Carla Bruni si dice favorevole all’apertura del matrimonio e dell’adozione per le coppie di omosessuali, una posizione in contrasto con quella del marito, l’ex presidente Nicolas Sarkozy: ”Ho molti amici, donne e uomini, che sono in questa situazione. E non ci vedo niente di instabile o di perverso nelle famiglie omoparentali”, ha detto la Bruni a Vogue. Nell’intervista, la ex top model e cantante, che nel frattempo è diventata anche mamma, tenta di spiegare anche perché il marito è invece contrario alle nozze gay: ”lo è soprattutto per la sua vocazione di uomo politico – ha affermato -, perché considera le persone a gruppi di migliaia e non in base alla nostra cerchia di conoscenze”. Del futuro politico del marito, Carla Bruni preferisce non parlare, ma dice di voler tornare a essere ”una cittadina come tutti”.
Il decreto del governo Hollande che equipara le unioni gay a quelle eterosessuali aprendo al matrimonio tra persone dello steso sesso e alle adozioni per le coppie omosessuali, ha provocato un acceso dibattito in Francia, dove la Chiesa ha chiamato alle armi i suoi fedeli perché si mobilitino in difesa della cosiddetta famiglia tradizionale. Manifestazioni si sono svolte in tutto il paese, spesso contrastate da altrettante mobilitazioni di associazioni lgbt o di gruppi che solidarizzano con i diritti delle persone gay, lesbiche, bisex e transgender. Ad esempio, le femministe ucraine del collettivo Femen hanno fatto irruzione qualche settimana fa in un sit in di cattolici a seno nudo e inneggiando ai diritti gay. I militanti cattolici, per tutta risposta le hanno aggredite e sbattute per terra. Solo l’intervento della polizia ha impedito che le ragazze venissero seriamente ferite.
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