“Quello omosessuale è un rapporto non naturale ed è meglio non esserlo, come è meglio avere un fisico atletico piuttosto che la pancetta. E’ un difetto, un limite. Perchè devo ostentarlo?". Così l’eurodeputato dell’UDC Carlo Casini ha definito l’omosessualità ai microfoni della Zanzara, la trasmissione di Radio 24 condotta da Giuseppe Cruciani con David Parenzo.
E il matrimonio gay? Un errore della storia.
“Una volta c’era la schiavitù ed è stata abolita, c’era la discriminazione dei neri – spiega Casini -. Errori della storia. La stessa cosa per il matrimonio gay. Quando verrà approvato in tutto il mondo, sarà un errore della storia. E non sempre quello che la maggiooranza decide è giusto”. “Se davvero in questo momento tutti nel mondo diventassero omosessuali ci sarebbe un effetto simile alla bomba atomica, sarebbe l’ultima delle generazioni – dice – a meno che non si ricorra a un’altra cosa negativa come la provetta. Finirebbe tutto”. Inevitabile la domanda del conduttore: due persone dello stesso sesso che si amano non sono una famiglia?
“Quello omosessuale è un rapporto non naturale – spiega Casini – ed è meglio non esserlo, come è meglio avere un fisico atletico piuttosto che la pancetta. E’ un difetto, un limite. Perchè devo ostentarlo?. Lo Stato deve proteggere la famiglia non le semplici compagnie; ecco l’unione tra gay è una compagnia formata da due persone che vanno a letto insieme. E’ questo il valore? Non si capisce perchè debba essere messo sullo stesso piano della famiglia”. E per Casini (Carlo, ripetiamo) non c’è spazio neanche per i cosiddetti diritti individuali all’interno della coppia gay, come ad esempio la reversibilità della pensione: “Allora diamole anche nei conventi visto che lì c’è l’amore nel senso più puro. E poi sarebbe un peso troppo grande per le casse dello Stato”. Il deputato, poi, pare sentirsi quasi perseguitato dalla "lobby gay" che non solo esiste, ma "è anche molto potente. Si inserisce dappertutto, su qualsiasi argomento. Una fissazione. Quando esce fuori il tema comincia la mobilitazione, appelli, manifestazioni. Sono ovunque”.
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