MILANO – Alessandro, come mai questo ‘coming out’ pre-elettorale?
Guarda, è stato solamente un desiderio di sincerità e onestà. Io prendo le cose molto sul serio, come si è visto anche in televisione. Ricorderai la famosa sfuriata contro “Il Grande Fratello” e a favore della cultura. In questo caso prendo sul serio l’eventuale voto, per non diventare un politico condizionato, non libero o ricattabile.
Un gesto d’onorato amore verso gli elettori?
Bravissimo! Ho voluto dire ai miei eventuali elettori la verità su un tema così delicato e intimo, facendo loro capire che sarò sincero anche sui vari temi politici che eventualmente andrò ad affrontare al Parlamento europeo: un vero e proprio patto di sincerità con l’elettorato, sia che siano sensibili a questi temi o che non lo siano.
Alessandro, sinceramente: il tuo atto d’amore verso un uomo è un fatto compiuto?
Sì, certo, anche se non è diventato quello che mi auguro: un amore, un affetto e un progetto. Ho avuto storie al maschile, ma non possiamo parlare d’amore come io invece lo intendevo e lo intendo nella mia omoaffettività o nel mio amore verso le donne.
Che cos’è questo bisogno d’amore per un ragazzo o una ragazza?
Visto che stiamo parlando con dei lettori capaci di “sentire” meglio queste affettività, dico che ho voluto esprimere tutto il senso favorevole che provo per l’omoaffettività, e ora che mi sento più in contatto con voi, vorrei occuparmi di queste cose a livello di cultura e costume battendo tutti quei pregiudizi malsani che la nostra società non riesce a dileguare. Vi è una qualche misteriosa ragione per cui gli omosessuali, anche se accettati, vengono condannati a una meccanicità del rapporto. Grillini lo ha detto bene, quando afferma che anche nell’omosessualità come nell’eterosessualità la spinta è fatta anche di progetto, sentimenti, di amore e non solamente un fatto di corpi.
Visto come stanno le cose perché non ti sei candidato con i radicali o con la sinistra che su questi temi sono più ricettivi?
Io sono e resto un repubblicano radicale, la mia storia politica è in questa direzione. Dai Radicali non è arrivata una richiesta, nonostante le ovazioni ricevute al loro congresso. E’ arrivata da Forza Italia, e non ho avuto problemi ritenendolo un grande contenitore politico fatto anche di liberali. Purtroppo negli ultimi anni vi è stato un irrigidimento, anche sotto la spinta dei cattolici, ma non è un partito confessionale.
La fai facile con un Baget Bozzo e un Taormina che vilipendia Francesco Italia di Gay.Tv e tutti i gay.
Sinceramente non ho capito la sparata di Taormina che conosco come uomo di mondo, non so come sia riuscito ad arrivare ad una tale violenza durante una discussione pacata. Da un lato ha offeso milioni di persone, ma ha offeso la sua stessa cultura, dimenticando che il mondo dell’arte, della musica e della cultura in generale è fatta di persone che amavano lo stesso sesso: l’omosessualità vissuta nella normalità. La stessa dottrina economica più importante del ‘900 è stata inventata da un omosessuale. Taormina sarà un grande uomo di legge, ma non sa nulla del mondo in cui vive.
Perché ti sei paragonato, nell’amore, ad Alessandro Magno?
Perché Alessandro Magno come Alessandro Cecchi Paone ama anche le donne, ha avuto dei figli, però nelle situazioni di grande impegno, come la guerra, i viaggi, i grandi incontri politici, aveva al fianco i suoi amici d’infanzia e in particolare un grande amore della sua vita, amato come un uomo sa amare un altro uomo.
L’amore di due uomini è?
La versione adulta dell’amico del cuore.
Hai avuto solidarietà dal tuo partito?
A parte la dichiarazione di Baget Bozzo (“un messaggio di cattivo gusto” ndr.), che mi lascia sorpreso, non ho avuto dichiarazioni di alcunché.
Sposeresti il tuo ragazzo?
Sono contrario al matrimonio per un fatto di razionalità. Ci sarebbe una levata di scudi a maggioranza nel paese. Sono e resto favorevole al Pacs alla francese.
Che gli stessi francesi ritengono imperfetto e da revisionare.
Noi siamo talmente indietro, che anche le imperfezioni sarebbero un grande vantaggio.
Sulle adozioni?
No, le adozioni, no, anche se penso che la familiarità non è quella biologica, ma quella affettiva, psicologica, emotiva. L’Italia non è pronta! E’ un fatto di opportunità e gradualità, quindi dico: no al matrimonio sì al Pacs; no all’adozione.
L’Europa dei 25 è un bene per i diritti gay?
E’ un bene, anche se so che sono figli di 50 anni di repressioni. Ci sarà una nuova primavera, quando capiranno il piacere di libertà che verrà loro da Strasburgo e Bruxelles. E’ quello che è successo in Spagna, dopo la fine della dittatura franchista e cattolica: vi è stata un’esplosione di libertà che oggi trova in Almodòvar la sua essenza e rappresentanza. Anche la Polonia che è il paese del papa, ha una sua legge sull’aborto che resta nonostante gli interventi vaticani.
Le prime cose che farai al Parlamento Europeo?
Ho due obiettivi: diritti civili e ricerca scientifica e dell’innovazione.
Diritti civili?
Sogno addirittura un’assise europea che vada nel senso di considerare normale una regolamentazione delle coppie di fatto in tutta l’Unione.
La ricerca?
In linea con le mia passioni e il mio lavoro, cercare di fare in Europa quello che non si fa in Italia, come la diffusione di una cultura scientifica. Deve nascere una politica europea della ricerca.
Alessandro, va abolita la legge sulla procreazione assistita?
Assolutamente, e prima si fa meglio è per tutte le donne e gli uomini che soffrono a causa di questa scelleratezza. Io faccio parte del Comitato per il referendum abrogativo, e la mia è una battaglia cominciata ancor prima della mia candidatura.
di Mario Cirrito
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