Sono passati esattamente sei mesi dalla scomparsa di Zelim Bakaev, giovane popstar cecena scomparsa l’8 agosto scorso.
Il ragazzo era tornato in patria da Mosca, dove aveva partecipato al matrimonio della sorella. Quel giorno alcuni membri delle forze di sicurezza cecene vennero visti mentre lo trascinavano in un’automobile. Da parte del Governo ceceno sono arrivate solo secche smentite.
Eppure ci sono decine e decine di testimonianze legate ai ‘lager’ ceceni per gli omosessuali, con un centinaio di ragazzi torturati e in alcuni casi uccisi. I sopravvissuti a quei centri di detenzione illegale hanno riferito di essere stati interrogati proprio sulla sessualità di Zelim. Non vi è alcun dubbio che Bakaev sia stato trascinato in quella macchina perché gay. In sei mesi nessuno ha mosso un dito, Russia in testa, con i famigliari alla sua costante ricerca.
Ecco perché All Out e Russian LGBT Network si sono uniti per lanciare l’hasthag #JusticeForZelim, vera e propria campagna globale che chiede alle autorità russe di indagare su questo caso irrisolto. Per aiutare concretamente a far partire la macchina mediatica, All Out e Russian LGBT Network hanno lanciato una petizione internazionale, chiedendo a tutti gli utenti di pubblicare un selfie in cui esporre un cartello con sopra scritto “Dov’è Zelim?“, utilizzando l’hashtag #JusticeForZelim.
Gli attivisti russi sono fiduciosi che Zelim sia vivo, a differenza di quanto trapelato nell’ottobre scorso, nascosto chissà dove. Si tratta di un ragazzo giovane che stava costruendo una carriera musicale di successo a Mosca, così piena di promesse e di speranze. Zelim è stato arrestato illegalmente e da sei mesi è di fatto “scomparso”. I segni di un insabbiamento, va rimarcato, sono ovunque.
Quando la madre di Zelim ha denunciato la sua scomparsa, la polizia le ha detto che non c’erano “motivi” per aprire un’indagine. A settembre, su YouTube sono emersi due video che mostravano Zelim in Germania, ma i suoi più stretti amici hanno negato fosse lui. Le autorità tedesche, non a caso, non hanno mai confermato la sua presenza nel Paese.
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