È scattata una vera e propria censura omofoba contro la rivista Urban Magazine. Nel servizio THE LOVE IN 2017 ISSUE dedicato all’amore sono presenti diversi baci ma ne manca uno: quello gay.
Nel servizio in questione infatti la foto – che è stata scattata ed era pronta per la pubblicazione – è stata censurata: uno degli sponsor ha imposto l’esclusione dello scatto che ha per protagonisti Umberto e Giulio. In caso contrario l’inserzionista avrebbe ritirato il suo sostegno economico. Il magazine ha pubblicato comunque il servizio lasciando una pagina bianca. La foto censurata in queste ore sta sta facendo il giro del web.
Questa il messaggio che la accompagna sui social:
Questa è la foto censurata nell’ultimo numero di Urban Magazine dedicato all’amore: THE LOVE IN 2017 ISSUE. Censurata perché ritenuta molesta e inadeguata non dal direttore del giornale, non dall’editore, non dalla redazione, ma da uno dei clienti del magazine, che non ha voluto che i suoi prodotti fossero affiancati ad un bacio omosessuale. È con infinito orgoglio che la pubblichiamo sui social Instagram, Facebook e Twitter, perché per fortuna sono ancora gli unici mezzi di comunicazione non penalizzati da una censura così ignorante e non soggiogati alla tirannia del denaro. Che questa foto diventi inno alla libertà di pensiero, di stampa, di amore e sopratutto di esprimere se stessi, qualunque cosa vogliamo e vogliate essere. Sabato 24 giugno scenderemo in piazza per tutte queste libertà e per combattere l’ignoranza.
Questa è la foto censurata nell’ultimo numero di Urban Magazine dedicato all’amore: THE LOVE IN 2017 ISSUE. Censurata…
Pubblicato da Umberto Borraccia su Martedì 13 giugno 2017
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Infatti che l'azienda si facesse avanti, mostrasse le palle anche ai consumatori...
Ricordate il sig.Barilla qualche anno fa? Fateci il nome e ci pensiamo noi...purchè siano articoli di giornalismo...non pettegolezzi di provincia !!
Notizia economically correct! Se non avete il coraggio di menzionare l'azienda cliente, non parlate di libertà e di combattere l'ignoranza.
Perché l'azienda non si dichiara apertamente? Ha paura di essere a sua volta boicottata?
Ma il nome dell'azienda no? Detta così non serve a niente anzi ingenera sospetto di notizia creata ad arte. Il vero giornalismo è altra cosa. Ben altra cosa.