Secondo gli inquirenti sarebbe stata la gelosia la causa della violenta lite tra Ettore Brachetto e Michelangelo Nicotra che si è conclusa con la morte di quest’ultimo. I due, coetanei, si sono incontrati nella casa di Brachetto, nella centralissima via Garibaldi a Torino e sarebbero stati i vicini a dare l’allarme allertati dalle urla di Nicotra.
"Aiutatemi, mi sta uccidendo" gridava l’uomo secondo quanto riporta Repubblica.it.
Ad intervenire sono stati i carabinieri della Compagnia San Carlo che si sono trovati davanti una scena raccapricciante. I due uomini erano uno sull’altro e Brachetto non la smetteva di colpire il povero Nicotra ormai privo di vita, con il cranio sfondato e riverso in una pozza di sangue tanto da essere irriconoscibile.
A quanto pare il rapporto tra i due si era incrinato da qualche tempo e le liti erano sempre più frequenti. Le testimonianze dei vicini che sentivano le urla parlano di questioni di gelosia e a volte anche di soldi. L’ultima lite è stata quella fatale durante la quale la furia ha prevalso su tutto. E mentre i carabinieri cercano di ricostruire l’accaduto, non è chiaro quale sia stato l’oggetto usato da Brachetto e che ha colpito a morte Michelangelo Nicotra. Si parla di un corpo contundente, forse un martello, ma l’uomo accecato dalla rabbia potrebbe anche aver costretto la sua vittima a sbattere la testa ripetutamente contro uno spigolo fino a sfondargliela.
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