Un utilizzo non autorizzato e contrario alle finalità per cui lo scatto fu realizzato, di fatto una violazione del diritto d’autore, ma anche ovviamente un danno alla famiglia, secondo gli avvocati bolognesi di Gaylex, che hanno pertanto deciso di citare in giudizio Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, per aver sfruttato la foto in cui una coppia gay canadese accoglie tra le braccia il loro bimbo nato con la GPA.
Lo scatto col loro bambino è stato affisso lungo strade e piazze e ed è stato spammato sul web: la fotografia della coppia che stringe al petto il figlio appena nato da una madre “surrogata”, realizzata dalla fotografa Lindsay Foster per un progetto a sostegno della “surrogacy” è stata usata da Fratelli d’Italia per una campagna contro l’utero in affitto nel periodo in cui era in discussione il ddl Cirinnà. “Lui non potrà mai dire mamma. I diritti da difendere sono quelli dei bambini”: questo lo slogan che accompagnava l’immagine della coppia col bimbo.
“Quando per la prima volta abbiamo scoperto che la nostra foto era stata usata da Fratelli d’Italia, siamo rimasti sconvolti. Questo scatto per molti è diventato un simbolo d’amore e non potevamo comprendere come qualcuno potesse utilizzare questa foto per odio“, ha spiegato da Toronto Frank Nelson, padre insieme a Bj Barone del piccolo Milo.
“Non sapevamo cosa fare: nello stesso periodo un altro politico in Irlanda stava usando la nostra fotografia per gli stessi scopi. Ma noi non volevamo che la nostra foto fosse utilizzata in una campagna contro la comunità LGBT, in Italia o in Irlanda. Così abbiamo avviato una campagna Twitter“. Peraltro, aggiunge l’uomo, “sapevamo che quello che Fratelli d’Italia stava facendo era illegale. Hanno usato la nostra foto senza permesso, mettendo a rischio anche un minore“.
Frank e Bj sono stati contattati da Cathy La Torre e Michele Giarratano di Gaylex, e hanno deciso di intentare una causa, assieme alla fotografa Lindsay Foster, per tutelare i diritti della loro famiglia e del loro figlio. “Siamo nati con lo scopo di fare le pulci agli omofobi, di chiedere i risarcimento per i danni subiti da chi è vittima di omotransfobia – spiegano La Torre e Giarratano – perché in Italia talvolta le sentenze sono più innovative del pensiero politico, e negli ultimi anni ne abbiamo avuto molte conferme”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
La Meloni dovrà sborsare. Potete chiedere nel frattempo in deposito Crosetto che pesa un po' ed è un bell'orsone. La Russa no: quello non ve lo raccomando, con quella voce mi sa che vi ammazza i bulbi in primavera.