Le indagini sull’omicidio di Luca Varani vanno avanti e si stanno concentrando sull’analisi, da parte di esperti informatici nominati dal Tribunale, del cellulare e del pc di Marc Prato. A questo proposito, c’è un capitolo nell’inchiesta che rischia di aprirsi e di deflagrare trascinando con sé chissà quante altre persone. È quello proprio legato ai cellulari e al computer di Marco Prato, il pr di serate vip, finito in carcere con Manuel Foffo, per aver straziato e ucciso il giovanissimo amico. Il pubblico ministero Francesco Scavo ha infatti dato incarico ai suoi consulenti di analizzare tutto il materiale informatico, e nel frattempo sta continuando a interrogare Foffo, perché è da lui che starebbero arrivando elementi importanti per le indagini: è infatti Manuel, negli interrogatori, ad aver suggerito agli inquirenti di approfondire l’analisi del suo cellulare e del suo pc dove, secondo lui, avrebbero trovato molte cose interessanti.
“Stupri di donne e atteggiamenti pedofili, erano ritratti anche bambini in atti sessuali. Vorrei che i telefoni in sequestro a me e Marco vengano controllati. Non fa parte di me andare in giro a cercare persone da stuprare come detto da Marco. Sul mio cellulare ho dei video pornografici, ma sono quelli che mi inviano via web. Non vorrei, invece, che il contenuto del telefono di Prato andasse perso”
Ora gli investigatori sono alla ricerca di video e foto con droga e violenze che coinvolgerebbero personaggi dello spettacolo molto conosciuti, diversi politici e imprenditori. Tutto quel parterre d’eccezione che era solito frequentare gli aperitivi mondani di Prato e che avrebbe partecipato a serate “ad alto rischio”, forse anche con minorenni. Per tutelare l’indagine è sceso in campo il gip che ha deciso, non soltanto di secretare ogni atto, ma addirittura di criptarle, in modo da rendere possibile l’accesso solo a chi ne ha diritto, lasciando traccia di qualsiasi consultazione. Perché tra le dichiarazioni e gli sfoghi di Manuel ci sarebbero racconti e fatti, forse anche non rilevanti dal punto di vista penale, ma per poterlo dire bisognerà valutarli singolarmente. Di certo, l’analisi dei cellulari potrebbe aprire un fronte di indagini dagli effetti devastanti.
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