Non solo Campania. La questione delle presenze imbarazzanti nelle coalizioni di centrosinistra candidate alle prossime elezioni regionali non conosce latitudini. Dopo il caso Aveta , infatti, scoppia in queste ore un altra polemica che riguarda il Veneto dove a contendersi il posto di presidente per il centrosinistra c’è Alessandra Moretti, democratica e renziana di ferro.
Il caso riguarda Santino Bozza, ex leghista espulso dal Carroccio, dichiaratamente anti-gay e adesso candidato nella lista “Uniti per il Veneto Autonomo” a sostegno di Moretti.
“Da noi in Veneto si chiamano culattoni” aveva detto ai microfoni della trasmissione rafiofonica la Zanzara qualche anno fa. “Non conosco la parola gay, io li chiamo culattoni. Gay è in inglese, io non conosco l’inglese – aveva dichiarato -. Qui in Veneto li chiamiamo culattoni. A me i gay non piacciono, se me li trovo vicino mi stacco di qualche metro. Mi giro, sono contro i gay, sono diversi. Purtroppo esistono, sono malati”.
Non è tutto. Sempre a Cruciani, l’ex consigliere regionale aveva dichiarato: “Stiamo dando troppa libertà a queste cose sapendo che ci sono i nostri bambini che girano per le strade. Non dovrebbero farsi vedere, fuori dalle palle, non in mezzo ai bambini. Se un bambino chiede alla mamma cosa stanno facendo lei come spiega questa cosa?”. Oltre a sostenere che l’Impero Romano è caduto per colpa dei “culattoni”, sulla possibilità di avere un figlio gay, poi, aveva commentato: “L’avrei curato – conclude – magari lo avrei portato anche a donne personalmente. Questo è la tua vocazione, tu sei un maschio e questa è la donna. Anche se fosse stata una figlia. Non è questione di costringere qualcuno ma di insegnare”.
Alle domande sulla vicenda postele su Twitter , la candidata presidente Alessandra Moretti ha spiegato che “non sono né le liste né i singoli a dare la linea, ma l’intera coalizione. E sui diritti civili marciamo uniti”. A distanza di sette mesi dall’annuncio della candidatura, però, sul sito di Moretti non c’è alcun accenno ai diritti civili. “Sul sito manca l’ultimo tema del programma – motiva Moretti -. Lunedì potrai leggere i miei impegni (e quelli della coalizione) sui diritti”.
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