BRUTTEN – E’ morto a 91 anni, nel comune svizzero di Brutten bei Winterthur dove risiedeva, l’artista italo-svizzero Ettore Cella. Come attore Cella lavorò in 175 film e pièce teatrali, come regista diresse almeno 320 fra pièce teatrali, opere liriche, radiodrammi, trasmissioni e film televisivi. Figlio di emigranti italiani fu pure traduttore, scrittore e paladino dei diritti degli omosessuali.
Ettore Cella nasce il 12 settembre 1913 a Zurigo. Italiano di nascita, ottiene a 17 anni il passaporto svizzero e a 81 riottiene quello italiano e la doppia nazionalità “perché – disse – sono rimasto italiano non soltano nel cuore”.
Dopo un apprendistato di soffiatore di vetro, Ettore Cella studia scenografia alla scuola di arti applicate di Zurigo. Lavora prima per il teatro delle marionette di Zurigo, a 23 anni regista di teatro d’avanguardia, poi per la radio della Svizzera tedesca e dal 1940 è attore e assistente allo Schauspielhaus di Zurigo. Cella approda al grande schermo agli inizi degli Anni ’40 come attore e assistente alla regia. Ettore Cella è inoltre autore diversi libri, e ha ricevuto diversi riconoscimenti culturali, televisivi e cinematografici ed era uno strenuo difensore dei diritti degli omossessuali: «la lotta per il riconoscimento di “una minoranza sempre crescente” va condotta con franchezza, correttezza e intelligenza», aveva dichiarato due anni fa all’apertura di un festival del film lesbico e gay di cui aveva assunto il patrocinio.
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