BRUXELLES – La nomina di Rocco Buttiglione a membro della Commissione Europea con mandato su Affari interni e Giustizia suscita molte polemiche. Il gruppo socialista all’Europarlamento ha attaccato l’esponente cattolico per le sue dichiarazioni sulle unioni omossessuali e sulla creazione di campi per immigrati in Libia, nonché per le reticenze del governo italiano nell’approvare le norme sul mandato d’arresto europeo.
Le critiche del socialista Swoboda
Il commissario in pectore italiano e la sua collega olandese alla Concorrenza, Neelie Kroes (cirticata per possibile conflitto d’interessi, visti i suoi legami economici e finanziari con molte imprese), sono stati specificamente citati dal segretario del gruppo europarlamentare del Pse, l’austriaco Hannes Swoboda, come casi problematici, per i quali gli eurosocialisti potrebbero chiedere al presidente designato della nuova Commissione, José Barroso, l’attribuzione di un diverso portafoglio.
E’ stata Arcigay, tramite il suo responsabile esteri Renato Sabbadini e in collaborazione con Ilga–Europe, la branca europea del network mondiale delle organizzazioni gay e lesbiche, a iviare nelle settimane scorse un dossier su questo tema a tutti gli europarlamentari. Swoboda, a nome del gruppo del Pse, ha chiesto a Buttiglione di chiarire le sue posizioni sui diritti di gay e lesbiche: «Vogliamo sapere se Buttiglione è pronto a cambiare le proprie idee o no», ha detto Swoboda durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles, annunciando quale sarà l’atteggiamento del Pse durante le audizioni europarlamentari dei 24 commissari designati, che si terranno dal 27 settembre all’8 ottobre. «E’ necessario – ha aggiunto Swoboda – che il candidato Buttiglione chiarisca le sue posizioni, in particolare sui diritti di gay e lesbiche, sui rifugiati e sul mandato d’arresto europeo».
“Non vogliamo il fondamentalismo cattolico”
Il futuro commissario italiano «è stato membro dell’unico governo che non ha accettato le norme sul mandato d’arresto europeo, ed è stata una follia attribuire a lui la responsabilità della Giustizia e degli Affari interni», ha osservato l’europarlamentare austriaco. Swoboda ha poi ricordato le affermazioni di Buttiglione contro le unioni omossessuali, che sono ispirate, ha detto, a «un fondamentalismo cattolico che noi respingiamo, come tutti i fondamentalismi».
«Sono posizioni – ha proseguito Swoboda – che ci vedono molto scettici, ma forse Buttiglione può adattarsi agli standard europei; ho già avuto un lungo colloquio con lui e penso che si possa trovare una posizione comune».
«La Commisione – ha concluso il segretario parlamentare del Pse – dovrebbe essere all’avanguardia nella lotta per le libertà civili, e non avere posizioni arretrate».
Gottardi: dobbiamo chiedere conto a Buttiglione
«Non solo è legittimo, ma è doveroso – commenta Riccardo Gottardi, co-presidente di Ilga-Europe – che il Parlamento europeo chieda conto a Buttiglione delle posizioni che ha espresso da parlamentare europeo e da ministro italiano. Buttiglione deve superare le contraddizioni delle sue varie dichiarazioni e dimostrare il suo impegno chiaro ed esplicito a difesa dei diritti di tutti, compresi quelli di gay e lesbiche, che sono parte integrante delle libertà fondamentali che sarà chiamato a difendere da commissario».
Per il presidente nazionale Arcigay Sergio Lo Giudice, «I Parlamentari europei finalmente hanno compreso qual è il reale atteggiamento di Rocco Buttiglione sul tema delle discriminazioni contro i gay». Lo Giudice accusa Buttiglione di aver sabotato l’attuazione delle direttiva europea 2000/78/CE, contro la discriminazione delle persone omosessuali sul posto di lavoro. Con il decreto legislativo n. 216 del 9 luglio 2003, presentato al Consiglio dei ministri nella forma voluta anche da Buttiglione, la direttiva europea è stata completamente stravolta e, in particolare, sono state introdotte deroghe al principio di non discriminazione lavorativa di gay e lesbiche, per quanto riguarda l’ambito delle forze armate, dei servizi di polizia, penitenziari o di soccorso.
L’audizione di Rocco Buttiglione è prevista per martedì 5 ottobre, dalle 13 alle 16, a Bruxelles, davanti alla commissione europarlamentare per le Libertà civili, la Giustizia e la Sicurezza.
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