Ferrara dice no all’omofobia: piazze arcobaleno, iniziative culturali, feste e – soprattutto – per la prima volta i volti di studenti e docenti che ‘ci mettono la faccia’ sui palazzi universitari storici del centro.
In occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, che ricorre dal 1990 il 17 maggio, Ferrara si colorerà di arcobaleno: le associazioni della comunità LGBT di Ferrara (Circomassimo, Arcigay e Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e Agedo) hanno istituito il Rainbow Dream Come Back, una festa di strada volta a sensibilizzare la cittadinanza e a ispirare momenti di riflessione e condivisione.
Via Ripagrande sarà pedonale dal civico 2 al civico 22 e, a partire dalle 17, si animerà con aree predisposte ai giochi da tavolo, calcio balilla, stand artistici e gastronomici, musica dal vivo, dj set fino a mezzanotte e con due importanti progetti culturali: dalle 11 la mostra fotografica “E va bene così” (fino al 24 maggio) presso la sala comunale dell’Albo Pretori, dalle 18.30 sempre in via Ripagrande si parlerà invece di violazione dei diritti umani con il giornalista Simone Alliva (The Huffington Post), autore dell’intervista a Elena Milashina, firma del quotidiano russo Novaya Gazeta che per primo ha denunciato gli abusi e le torture ai danni della comunità gay in Cecenia.
L’aspetto forse più bello, però, riguarda l’appoggio fornito dall’ateneo ferrarese: Unife, terzo polo universitario italiano a garantire, grazie alla Carriera Alias, una gestione apposita dell’identità di studenti e studentesse in transizione di genere, esporrà sui palazzi delle sedi di Economia e Giurisprudenza i volti di studenti, docenti e del personale che dicono no all’omotransfobia. Luci arcobaleno anche per la statua di Ariosto in piazza Ariostea, per la sede Cgil in piazza Verdi e per i nastri sullo scalone di piazza del Municipio.
Soddisfazione e supporto anche dal Comune attraverso le parole dell’assessore alle Pari Opportunità Annalisa Felletti: “Da sempre sosteniamo convintamente e con orgoglio la manifestazione: le istituzioni hanno la precisa responsabilità alla sensibilizzazione, siamo tutti cittadini del mondo e abbiamo gli stessi diritti”.
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