Non perde occasione per tacere il senatore Giovanardi che interpellato sulle questioni gay per l’ennesima volta da Klaus Davi per la sua trasmissione, è intervenuto sulla Liberazione e sulle persecuzioni nazifasciste. Per l’esponente Pdl, “l’Olocausto dei gay non c’è mai stato. C’è stata invece, questo si, una persecuzione dei gay. Ma per essere chiari di Olocausto ce n’è stato uno solo, ed stato quello del popolo ebreo, anche dal punto di vista legislativo, normativo; tutti elementi che hanno costituito l’unicità di questo terribile dramma storico.”
Poco importa se 100 mila omosessuali vennero arrestati, 60.000 condannati a pene detentive e un numero non precisato venne internato negli ospedali psichiatrici rimanendo così coinvolti nella soluzione finale ideata da Hitler. Per Giovanardi, è importante stilare una macabra classifica specificando che gli omosessuali alla fine non sono stati sterminati in un numero così grande come gli ebrei. “L’Olocausto – ha affermato Giovanardi – ha interessato il popolo ebraico,poi ci sono stati da parte del Nazismo tutta una serie di azioni che hanno riguardato gli handicappati, i malati mentali, gli zingari, le popolazioni dell’est considerate popolazioni inferiori, i cattolici e gli evangelici che si opponevano al regime e anche i gay. Però – conclude – ricordo anche che il movimento nazista era largamente rappresentato dai gay perché c’erano gay nazisti ai vertici del partito”.
Nel riferirsi probabilmente a Ernst Röhm (in foto), comandante della prima milizia nazista, le SA, Giovanardi ha però omesso di dire come fu ucciso dalle sue stesse milizie per ordine del Führer. La minoranza omosessuale fu la più colpita dopo quella ebraica. Nei campi di concentramento, oltre a violenze e soprusi, in migliaia vennero sottoposti a esperimenti scientifici volti a trovare il gene dell’omosessualità in modo da curare la popolazione ariana.
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