HIV in Italia: almeno 30mila persone sono sieropositive ma non lo sanno

Dati che indicano ignoranza sul tema: bisogna investire sull'informazione.

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2 min. di lettura

HIV: 90mila italiani sono consapevolmente sieropositivi, ma oltre 30mila non sanno di aver contratto l’infezione.

I dati allarmanti arrivano dal Parlamento, in un documento presentato dalla dem Donata Lenzi: vengono registrate circa 4.000 nuove diagnosi l’anno e per il 2017 ne sono previste 3.800. Oltre la metà delle infezioni sono diagnosticate quando sono in uno stadio avanzato e c’è tantissima disinformazione a riguardo: il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli ha depositato a Palazzo Madama una mozione sottoscritta da oltre 60 parlamentari in cui vengono sottolineati dei dati preoccupanti.  Il test dell’HIV viene fatto nel 26,4% dei casi per la presenza di sintomi correlati all’HIV; nel 12,9% dei casi invece l’infezione viene scoperta solo in seguito ad accertamenti per altre patologie.

Il livello di conoscenza della malattia è “drammaticamente basso”: il 20% degli italiani crede ancora che l’AIDS sia “la malattia dei gay e dei tossicodipendenti”, mentre quasi il 40% dei cittadini non ha mai effettuato un test HIV. “Dati pesanti, che perpetuano lo stigma contro chi ha contratto la malattia”, scrive Lenzi. È anche per questo che il 40% dei sieropositivi non rivela alla famiglia il proprio status sierologico.

È inoltre aumentata la proporzione di persone che arrivano allo stadio di AIDS conclamato ignorando la propria sieropositività. La metà delle nuove diagnosi avviene molto, troppo tardi, quando l’HIV ha ormai iniziato a creare danni importanti al sistema immunitario “e la probabilità di risposta positiva alle cure diminuisce”; afferma la senatrice Alessandra Bencini.

Cosa fare dunque? Investire sull’informazione, sulle campagne di sensibilizzazione, sulla prevenzione, in Italia troppo spesso bistrattata. Le scuole non impiegano abbastanza tempo e investimento sul tema, e i ragazzi crescono nell’ignoranza. “Oggi ci sono 656 tra giovani e adolescenti che hanno acquisito l’HIV dalla madre negli anni Ottanta e Novanta, che continuano ad essere emarginati dalla comunità e dalle istituzioni, proprio perché manca informazione e consapevolezza sulla trasmissione del virus, che non impedisce le normali relazioni con gli altri”.

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Davide 30.1.17 - 20:34

Ma io dico perché gli stati non dichiarano guerra alla malattia e obbligano tutti a farsi il test? Per il bene di tutti, compresi coloro che non sanno di averla. In questo modo tutti sanno se c'è l hanno o no e vengono curati. Sarebbe così semplice

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    Steve Pearl 31.1.17 - 7:37

    Che cazzata... una dittatura sanitaria. Un'idea come questa è degna di quell'imbecille di trump.

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      Tipok 31.1.17 - 8:03

      Infatti....Pienamente d'accordo con te

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      Davide 31.1.17 - 8:10

      Non si tratta di dittatura sanitaria ma di guerra a una malattia. Come è stato fatto per il vaiolo o la difterite o la tubercolosi. Nel giro di un anno non ci sarebbero più nuovi casi ma credi non su possa pretendere comprensione intelligente da tutti

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        Tipok 31.1.17 - 12:12

        Le malattie che hai elencato vengono trasmesse non per vie sessuali ma per altre vie e di conseguenza onde evitare la diffusione ci vuole i vaccino. Hiv e tutt'altra storia. A questo punto secondo la tua intelligentissima soluzione una volta che li abbiamo etichettati tutti con un segno visibile da lontano cose ne facciamo visto che non esiste un vaccino e neanche la cura? il vaiolo tubercolosi vengono trasmessi per vie aeree. Poi, non esiste solo HIV come ben sai no? Esistono altre malattie sessualmente trasmissibili che differentemente dal virus HIV che viene trasmesso per vie sessuali sangue o siringe infette, le malattie come sifilide, gonorrea compreso vari epatiti. L'unica soluzione e la sensibilizzazione e prevenzione. In italia non si parla più visto che la chiesa purtroppo impedisce queste pubblicità. Peccato che diffonde l'idea assurda che HIV e la malattia dei gay e non colpisce eterosessuali. Una cosa cosi grave che va combattuta. Dalle statistiche ci sono più eterosessuali colpiti purtroppo. Senza specificare che grazie a questo ostruzionismo della chiesa, le case chiuse non esistono e di conseguenza i controlli vengono lasciati al tempo che trova. Secondo le tua risposta dovrebbe essere l'obbligo di fare il test a tutti ma a questo punto dovrebbe essere il divieto di fare sesso con persone che non siano marito e moglie.In questo modo si sconfiggerebbe tutto. Una vera utopia direi....Diamo vita ad un regime perche a noi non ci piace la libertà ma le catene al piede. Questa è la compressione intelligente che proponi tu...

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        Steve Pearl 1.2.17 - 6:54

        Delirio di onnipotenza dettato dall'ignoranza. Non sai di cosa parli. Contieniti.

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    Tipok 31.1.17 - 8:03

    Certo che la storia non insegna. Secondo te una volta che lo sappiamo tutti chi è hiv+ dove li mandiamo? Visto che hai delle idee cosi brillanti ci illumini? Mettiamoli nei forni. Non sarebbe più sensato di fare le campagne di sensibilizzazione cosi la gente va a fare il test, usa il condom se ha una vita sessuale cosi sregolata? Da anni non vedo nessuna campania di prevenzione su questa malattia purtroppo anche se la gente dovrebbe usare la testa e sempre il preservativo. Si vede che non usano ne una e ne l'altra....

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Giovanni Di Colere 30.1.17 - 12:27

Non è vero che usare il preservativo riduce il piacere è questa la bugia più grave.

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