Il festival del cinema lesbico Immaginaria, al decimo anno di vita, che si inaugura oggi a Torino, ha selto di non chiedere il patrocinio del Comune di Bologna, e si è "accontentato" di quelli degli assessorati alla cultura regionale e provinciale, oltre che a numerosi enti nazionali e internazionali. Motivo? Incompatibilità di carattere con l’amministrazione di centro-destra guidata dal sindaco Guazzaloca, lo stesso che ha concesso la Salara al circolo Arcigay il Cassero.
«Questa amministrazione non ci piace – spiegano le fondatrici dell’associazione Visibilia, che organizza il festival perciò non abbiamo chiesto il patrocinio del Comune di Bologna. Non ne desideriamo il marchio, per l’ atteggiamento che ha con le donne e con le lesbiche».
L’ edizione del festival è stata organizzata in una cantina di poche decine di metri quadrati, alla periferia della città. «Abbiamo lavorato in condizioni infami – hanno spiegato le organizzatrici – e solo in Italia si può concepire che questo accada ad una manifestazione internazionale inserita in network culturali mondiali».
All’origine di queste difficoltà c’è la mancanza di una sede, che Visibilia non ha mai avuto, utilizzando però fino al gennaio di quest’ anno una sede dell’ Udi in via Falegnami. «La prima cosa che la giunta Guazzaloca ha fatto – hanno continuato – è stato torturare il mondo delle associazioni e in particolare quelle delle donne, come dimostrano le difficoltà sulla Casa delle Donne per non subire violenza, il centro di documentazione, la Libreria delle Donne».
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