In occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, l’Ilga ha pubblicato quello che viene battezzato come "Indice Rainbow" ovvero una mappa che faccia il punto del livello di riconoscimento dei diritti delle persone lgbt in tutti i paesi del mondo.
Le mappe che prendiamo in considerazione sono due: quella su scala europea e quella globale.
Intanto, è giusto sottolineare che per stilare l’Indice Rainbow, l’Ilga tiene conto delle leggi approvate e vigenti in ogni singolo stato e non i fenomeni sociali di quel territorio. Ad esempio, per assegnare i punteggi ai paesi, si prende in considerazione il riconoscimento legale delle persone trans, il fatto che esistano o meno nell’ordinamento giudiziario delle leggi contro le discriminazioni o che si riconoscano le coppie omosessuali, i figli e le adozioni etc etc.
In base al fatto che il riscontro dia esiti positivi, per ognuno dei parametri presi in considerazione l’Ilga assegna un punto in positivo o in negativo, con un massimo di 17 e un minimo di -7.Così, dalla mappa europea di quest’anno, viene fuori che l’Italia ha raggiunto punteggio pari a 0, insieme a Malta e alla Lettonia. Più in basso dell’Italia, oltre ai paesi dell’ex blocco sovietico, solo il Vaticano, San Marino, il Liechtenstein e il Principato di Monaco. Il paese con il punteggio più alto è il Regno Unito con 12,5 punti (non 13 perché le leggi contro i cirmini d’odio contro le persone trans sono valide solo in Scozia), seguito a ruota dalla Spagna e dalla Svezia con 12 e una lunga sfilza di 10 (Olanda, Germania, Belgio, Norvegia e Portogallo).
E’ poi il turno di Danimarca e Islanda con 9 punti, seguite dall’Ungheria con 7, da Austria, Croazia e Finlandia con 6, Francia, Irlanda e Slovenia con 5 punti. Seguono Andorra, Lussemburgo e Svizzera con 4 punti, Albania, Bulgaria, Estonia, Grecia, Montenegro, Romania e Serbia con 2. Hanno punteggi con il segno meno davanti Georgia (-1), Armenia, Azerbaigian, Cipro, Liechtenstein, Macedonia, Monaco, Russia, San Marino, Turchia e Vaticano (-2), Bielorussia e Moldavia (-3) e infine l’Ucraina (-4).
L’indice Rainbow è stato pubblicato ieri, quindi, nel caso dell’Italia, non tiene conto della recente bocciatura della legge contro l’omofobia che, probabilmente avrebbe abbassato ulteriormente il punteggio che è già sceso rispetto al + 1 dello scorso anno. Potete cliccare qui per vedere una versione più grande della mappa.
Su scala globale, invece, l’Europa nella sua complessità si piazza meglio degli Usa, nonostante quello che si potrebbe pensare. Anche se in questo caso non viene assegnato un indice numerico, secondo i dati registrati fino a maggio di quest’anno, l’Europa, con le eccezioni che abbiamo visto, il Canada, la Groenlandia, l’Oceania e parte del Sud America risultano i territori con il livello più avanzato di uguaglianza tra i cittadini lgbt e eterosessuali. Gli Usa, con l’eccezione dei paesi che sappiamo avere adottato leggi per il riconoscimento delle coppie gay e di quelli che hanno adottato politiche anti-discriminazione, vengono rappresentati come una grande macchia grigia, ovvero "senza una legislazione specifica". Qui potete vedere la versione grande della mappa globale.
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