Continua a far rumore la conclamata omofobia indonesiana, con l’Aeronautica Militare che si è ufficialmente scagliata contro i militari LGBT.
Il 9 gennaio scorso l’account Twitter dell’Air Force indonesiana ha dato il via ad un acceso dibattito nazionale twittando l’annuncio di uno stop per tutti quei soldati colpevoli di aver commesso ‘atti immorali’.
In molti si sono chiesti cosa intendessero, all’interno dell’Aeronautica, per ‘atti immorali’, con la replica dei diretti interessati che non si è certamente fatta attendere. Le persone LGBT non sono le ‘benvenute’ all’interno delle forze armate del Paese. Essere gay, hanno rimarcato, significa avere un ‘disturbo mentale‘, a tal punto da non riuscire a superare persino il test psicologico di reclutamento.
‘Una delle condizioni necessarie per poter diventare un soldato dell’esercito indonesiano è quella di nascere SANO ed essere SANI internamente‘, ha concluso su Twitter l’Air Force, scatenando un dibattito social tra chi ha condiviso la visione chiaramente omofoba e chi indignato ha rimarcato la palese discriminazione.
Ufficialmente l’omosessualità non è un crimine in Indonesia, se avviene in privato e tra adulti consenzienti, ma da tempo c’è chi vorrebbe renderla illegale. A fine 2017, dopo un raid in una SPA che ha visto quasi 150 uomini finire in manette, dieci gay sono stati condannati a due anni di prigione. Due di loro erano visitatori, accusati di aver praticato sesso orale, mentre gli altri lavoravano all’interno come manager, stripper, allenatori e guardie di sicurezza.
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