Isaac Asimov, uno dei massimi autori di fantascienza della letteratura mondiale, morì di Aids, e decise di non rivelare mai la sua malattia per non passare da omosessuale. Lo svela la moglie Janet, in una biografia (It’s been a good life) uscita in occasione del decennale della morte. «Isaac era stato sottoposto — racconta — nell’83 a un triplo by-pass coronarico. A quell’epoca i controlli sulle donazioni non erano efficaci e tanti trasfusi ebbero il contagio da Hiv». E aggiunge: «La malattia fu scoperta in vista di un secondo intervento cardiochirurgico nel 1989. Paradossalmente era talmente malato che la scoperta di avere l’Aids non lo sorprese più di tanto».
La notizia è stata tenuta nascosta per un decennio: «Non lo dicemmo pubblicamente — racconta Janet Opal Jeppson — anche perché all’epoca molta gente avrebbe potuto nutrire dei pregiudizi. In quel momento la gran parte delle persone, anche quelle acculturate, manifestavano timore alla sola idea di avvicinare un malato di Aids». La paura, lo confessa anche Asimov in una lettera pubblicata nella biografia, era quella di passare per omosessuale.
«Sono stanco. Dormo per larga parte del giorno e mi trascino in giro con fatica. Il problema maggiore è che non posso scrivere molto. Questo vale soprattutto per il nuovo libro della Fondazione. Sono passate settimane da quando ho avuto la possibilità di lavorarci, e non so se ne sarò di nuovo in grado. Ogni volta che provo scopro che sono troppo stanco per riuscirvi. Mi dispiace». Parole scritte da Asimov nell’aprile del 1992, pochi giorni prima della morte.
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