Laura Bono, all’anagrafe Laura Bonometti, classe ’79, famosa cantante italiana, ieri ha finalmente dichiarato “amo una donna”. Vincitrice di Sanremo Giovani nel 2005 con la canzone “Non credo nei miracoli”, intervistata dal settimanale Vanity Fair ha comunque chiesto di non chiamare il suo gesto “coming out”.
All’uscita del suo quarto album “Segreto”, la cantautrice italiana racconta la sua esperienza come una tra quelle di tante altre persone che conosce. Laura racconta che dopo una storia di 13 anni con un uomo, si è innamorata di una donna; ha poi tenuto nascosto il loro rapporto finché, oggi, non ha deciso di dichiararlo apertamente. Ma perché non vuole che si chiami coming out? Forse perché si sente bisessuale o non vuole definirsi lesbica o altro? La risposta non c’è ma, qualunque sia, la sua decisione va rispettata.
Vanity Fair le chiede poi: “perché proprio adesso?” e lei risponde: “Perché la società questo suggeriva di fare. Ma poi, ascoltando i miei fan – omosessuali e no – ho capito quanto bisogno ha la gente di liberarsi. E che l’amore non va mai soffocato”. Le viene chiesto se abbia fatto tutto questo per una sorta di “responsabilità” che si è sentita addosso e lei: “ “Responsabilità” è una parola che non mi piace: non voglio essere accusata di “strumentalizzare” il mio pubblico. Io sono una che non ha mai pensato fosse necessario ostentare la vita privata. Ma se, dopo aver pensato d’invecchiare con un uomo, vai a sbattere con altro tipo di amore com’è capitato a me, non puoi fare finta di niente».
Con questa risposta Laura sembra aver colto il punto: la gente sta chiedendo sincerità e trasparenza e questo è un ottimo momento per mostrare al mondo, fun o meno, che c’è chi sceglie di vivere “alla luce del sole” la propria vita e la propria sessualità, servendo anche da esempio e incoraggiamento per chi ha ancora troppa paura per farlo.
La sua famiglia ha reagito molto bene, “super comprensiva”, dice: la madre l’ha appoggiata fin da subito e Laura si sente con questo “già a posto così”. Una madre comprensiva e che sa voler bene è sempre un buon punto di partenza per ogni tipo di “cambiamento” improvviso.
Sulla maternità, Laura si dichiara intenzionata ad adottare dei/delle bambin*, oltre a quell* che già ha adottato a distanza. Un altro punto saliente delle sue dichiarazioni è che secondo la cantante l’adozione per le persone non eterosessuali è un diritto e un bene per il mondo, sul quale è di primaria importanza continuare a lottare.
Alla domanda conclusiva se sogna di invecchiare con un uomo o con una donna (alle persone bisessuali viene sempre fatta questa domanda), Laura si sente in diritto di rispondere: “Non me lo chiedo neanche. Sarà con chi m’innamorerò“
In ogni caso, con questo suo gesto, ha già fatto molto per il mondo LGBTQ, che gliene è già profondamente grato. Qui sotto per voi il video della canzone che l’ha resa famosa nel 2005, Non credo nei miracoli, per chi non la ricordasse… buon ascolto!
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