Dopo il vertice Nato a Bruxelles e il G7 di Taormina, Emmanuel Macron ha ricevuto ieri a Versailles il presidente russo Vladimir Putin. E lo ha fatto a modo suo, dando vita a un dialogo fermo e senza concessioni in nome della Francia e dell’Europa, in linea con le promesse fatte di una relazione bilaterale sincera e trasparente.
L’accoglienza è stata delle migliori: tappeto rosso, picchetto d’onore, ori tirati a lucido nella reggia dei Re di Francia. Cordiale stretta di mano davanti a centinaia di giornalisti accreditati e un lungo confronto, durato oltre tre ore. I casi spinosi, del resto, non erano pochi: Siria, Ucraina e Cecenia su tutti.
Relativamente alla Cecenia, Macron ha ottenuto rassicurazioni sulle misure adottate per ottenere la verità completa sulle persecuzioni ancora in atto. “Ma noi vigileremo” ha garantito.
Nel frattempo a Parigi Amnesty International e la comunità LGBT sono scese in piazza di fronte alla Torre Eiffel per protestare contro le violenze cecene: “Stop all’omofobia in Cecenia” recitava la scritta sulla bandiera.
Inoltre oggi Joel Deumier, presidente dell’organizzazione SOS Homophobie, ha fatto invece sapere che in Francia sono arrivati i primi rifugiati ceceni. “E questa cosa continuerà fino a che ce ne sarà bisogno”.
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