Due francesi su tre sono con Macron.
L’onda populista di Marine Le Pen è stata frenata da un battaglione compatto ma variegato (gran parte di FI che in Francia è la France Insoumise di Mélenchon, estrema sinistra, più socialisti e centro destra filloniano) che col 66.06% frena la crescita del Front National del carismatico Steeve Briois, Presidente ad interim.
Dieci milioni per la Le Pen, il doppio per Emmanuel Macron, leader 39enne di En Marche!, il più giovane Presidente francese dopo Napoleone Bonaparte, un movimento che è uno strano mix-up di ex Filloniani delusi soprattutto dallo ‘scandalo Penelope’, che ha implicato la moglie, e i socialisti (era il Ministro dell’Economia, dell’Industria e del Digitale di Hollande). Un’idea politica sviluppata velocemente, in un annetto, per creare un ombrello centrista ma rimediare anche alla crisi profonda della sinistra, con Hollande in caduta libera e il socialista Hamon che avrebbe raccolto le briciole del 6% al primo turno delle Presidenziali.
Il trionfo di questo protetto dei potentissimi Rothschild, banchiere smaltato, empatico e moderato, è anche rappresentato da quella passeggiata solitaria nella Cour de Carrousel sulle note dell’Inno alla Gioia, davanti alla Piramide di Pei del Louvre, che riassume la lunga marcia dei suoi sostenitori di En Marche!
“Farò di tutto, nei prossimi cinque anni – ha dichiarato il neoPresidente Macron – perché non ci siano più ragioni di votare per gli estremi […] Quello che abbiamo fatto in questi mesi non ha precedenti né equivalenti. Questa sera, davanti al Louvre, voi rappresentate il fervore, l’entusiasmo, l’energia del popolo di Francia. Avete scelto l’audacia, e con questa audacia noi continueremo“.
Il passo successivo saranno le legislative dell’11 e 18 giugno dove Macron sarà costretto a un governo di larghe intese a cui parteciperà sicuramente la France Insoumise di Mélenchon (“Una scelta positiva” ha definito l’elezione di Macron). Ma la cosa positiva per la comunità LGBT è che probabilmente alla Cultura andrà un caro amico (e secondo i pettegolezzi, non solo amico) di Macron, Mathieu Gallet, mentre alla Difesa è dato come papabile l’ex sindaco gay di Parigi, Bertrand Delanöe.
La Première Dame Brigitte Trogneux – di cui s’immagina il ruolo leggermente defilato, visto che non ha fatto la già iconica passeggiata insieme al marito – è stata soprannominata Première Mum: 64 anni, un quarto di secolo più del marito, tre figli avuti dal precedente. Macron è un suo ex allievo del liceo, di cui s’innamorò vedendolo recitare Lo Spaventapasseri del Mago di Oz su un palchetto teatrale. Assai autoironica, è arrivata a dire prima dell’elezione del marito: “Emmanuel deve diventare Presidente, adesso: non vorrete mica che ci riprovi nel 2022. Ve l’immaginate che faccia avrò allora?“.
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