Alla vigilia della quarta tappa del suo primo vero tour, Michele Bravi traccia il quadro di un anno eccezionale dal punto di vista lavorativo.
“Questo tour autunnale ha avuto una partenza al cardiopalma perché prima del debutto mi sono ritrovato afono: per fortuna mi hanno rimesso in piedi molto velocemente e le prime tre date a Firenze, Padova e Milano sono andate benissimo” confessa il giovane artista, ancora 22enne, all’Adnkronos. “Adesso non vedo l’ora di arrivare venerdì a Roma, all’Atlantico. Sono carico come non mai”.
Il suo Anime di Carta Tour, insomma, sta procedendo a gonfie vele: “Vero, ed è la prima volta che ho uno spettacolo davvero pensato per me, con una scenografia tridimensionale, le luci giuste e tutto il resto. Nei live precedenti ci caricavamo il furgone da soli…”. In uscita a breve, il 24 novembre, anche una riedizione del suo ultimo album contenente l’inedito “Tanto per cominciare”, definito dal giovane artista un manifesto di chi sta cambiando ma non si sente diverso.
È stato un anno importante, però, anche per quanto riguarda la sfera personale: l’anno del coming out. “Per me non è cambiato granché – confessa – i miei fan erano prontissimi alla notizia. Io in realtà avevo raccontato questa cosa parlando della mia situazione sentimentale, perché si era appena chiusa una storia, non perché mi interessasse più di tanto dichiararmi gay alla vigilia del Festival di Sanremo”.
E chissà se adesso c’è un fidanzato nella sua vita: “No, non c’è. Mi sono talmente concentrato sul lavoro che non c’è stato nemmeno il tempo di guardarmi intorno”.
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Mi sa che i fidanzati non sono programmabili come le date del tour e trovarli non comporta guardarsi intorno.