Dopo la campagna lanciata dall’associazione Radicale Certi Diritti per chiedere a Palazzo Marino di revocare il gemellaggio con San Pietroburgo per via delle leggi anti-gay, il Consiglio comunale di Milano ha approvato ieri a maggioranza una mozione per la sospensione degli effetti del gemellaggio tra Milano e la città russa. La sospensione sarà valida fino a quando non sarà revocata la legge contro la cosiddetta "propaganda dell’omosessualità" approvata dall’ex capitale zarista il 29 febbraio scorso. Il provvedimento, presentato dal radicale Marco Cappato e firmato da tutti i capigruppo della maggioranza, è stato approvato con le sole astensioni del presidente dell’assemblea Basilio Rizzo e del consigliere Mattia Calise (Movimento 5 Stelle), mentre la Lega ha votato contro e il Pdl ha abbandonato l’aula in dissenso sul metodo.
Di fatto, la sospensione comporta che da oggi il Sindaco, la Giunta e tutte le società partecipate non dovranno più organizzare iniziative nell’ambito del patto di gemellaggio che, ormai dal 1967, legava Milano e la città russa. L’embargo varrà fino a quando non sarà abrogata la legge che impedendo quella che viene definita "propaganda omosessuale", criminalizza qualunque attività o informazione relativa alle persone omosessuali, in violazione anche di impegni presi dalla Russia ratificando la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Si tratta di "un segnale forte – commenta Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti -, ma rispettoso. Speriamo che l’esempio meneghino sia seguito anche da Venezia, gemellata dal 2006, e da Torino, che ha sciaguratamente siglato un accordo bilaterale di collaborazione con l`ex capitale zarista solo una settimana fa".
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