Come è possibile che a Napoli un ragazzo transgender viva in strada e non riceva alcun aiuto dalle istituzioni locali?
Non è nuova purtroppo Napoli a casi di persone LGBT costrette a vivere situazioni di grave disagio e in alcuni casi a trovarsi per strada. Nonostante ciò Alex, così si chiama il giovane transgender rimasto senza dimora, non ha ottenuto risultati dagli uffici comunali della città campana a cui si era rivolto. Il ragazzo ora passa la notte in un dormitorio e le giornate abbandonato a se stesso.
“Ho perso la mia famiglia alcuni anni fa – racconta lo stesso Alex dalle colonne di Repubblica – e per lungo tempo ho vissuto di stenti e di abbandoni, di discriminazioni da parte degli enti istituzionali ed ecclesiastici. Quando ho deciso che la mia vera identità doveva venire fuori, e volendo smettere di nascondermi e causare a me stesso ulteriori sofferenze sono rimasto definitivamente solo e incompreso. Attualmente mi trovo senza un alloggio, senza una fissa dimora e senza un sostentamento economico, in totale abbandono della mia persona. Resto per strada, senza cibo e senza aiuti. Nel tempo ho dovuto subire e accettare degli abusi pur di guadagnarmi da vivere”.
Una situazione intollerabile su cui si è attivata Arcigay Napoli: “Permane in Italia, e soprattutto al centro sud una situazione di grave disagio per tutte le persone trans ed omosessuali – dice Daniela Lourdes Falanga, responsabile per le politiche trans del circolo partenopeo – che, rivendicando la loro identità sessuale, si trovano a dover fronteggiare la crudeltà della solitudine”.
“Sollecitiamo l’amministrazione napoletana – conclude Falanga con un appello – perché in breve venga garantito un riparo ad Alex, uno spazio che non lo faccia sentire ulteriormente “inadatto” e indifeso addirittura nel dramma”.
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