Enrico Giovannini – Se mai i parlamentari decidessero di discutere in aula – per la quarta volta – una legge contro l’omofobia
potrebbero chiedere qualche dato sul fenomeno non tanto al nuovo ministro per le Pari Opportunità, il campione olimpico Josefa Idem, persona stimabile ma inesperta, quanto al nuovo ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Arrivato dallo scranno più alto dell’Istat, infatti, Giovannini ha avviato la prima indagine che ha fotografato la condizione delle persone omosessuali e transessuali nella realtà italiana. Sempre a Giovannini si deve il primo censimento che ha permesso di contare i conviventi dello stesso sesso , storica battaglia di Gay.it e delle associazioni che hanno trovato nell’allora capo dell’istituto di statistica una sponda sensibile al tema.
Josefa Idem – Il nome del direttore dell’Istat non è l’unica novità di interesse per il mondo lgbt nel governo di Enrico Letta. Mai come in questo esecutivo si contano tanti ministri favorevoli al matrimonio gay (sempre pochissimi, sia chiaro). Si tratta di Emma Bonino, ministro degli Affari Esteri e della già citata Josefa Idem, a capo del nuovo ministero che accorpa Pari Opportunità e Sport. Una scelta, quella di privare di autonomia la delega alla parità, discutibile e in continuità con la decisione di Mario Monti che trasformò il dicastero in un dipartimento guidato dal ministro del Welfare Elsa Fornero . È invece da apprezzare la scelta della Idem di cui si ricordano le dichiarazioni rilasciate a Vanity Fair sui temi lgbt («io sono favorevole ai matrimoni omosessuali»; «tra gli sportivi è difficile trovare chi racconta pubblicamente la propria sessualità, per via degli sponsor»).
Emma Bonino – La leader radicale Emma Bonino è da sempre schierata per la piena eguaglianza dei diritti di tutti. Partecipa ai
Gay Pride, si spende per i diritti umani, anche lgbt, nel mondo e da oggi siamo certi continuerà a farlo col rango di ministro. Nella campagna elettorale per la presidenza della Regione Lazio che la vide opporsi a Renata Polverini disse a proposito della sentenza della Corte Costituzionale che invitava il parlamento a legiferare sulle coppie gay : «Quello che dice la Corte Costituzionale è un vincolo per tutti. Per questo esistono le istituzioni in un paese democratico, dopo di che ognuno farà la sua battaglia culturale, ma le istituzioni rispettano le sentenze». L’ultimo gesto friendly che ricordiamo è il video che girò proprio per invitare le coppie gay e lesbiche a dichiararsi conviventi nel censimento Istat .
Cécile Kyenge – Dal mondo dei diritti umani arriva anche la nuova ministra per l’Integrazione, primo ministro di colore della Repubblica. Originaria del Congo, Kyenge lotta da sempre per i diritti dei migranti, per una nuova legge sulla cittadinanza e in generale per i diritti civili dell’individuo. In rete circola un video che registrò per la campagna elettorale nella quale si dice favorevole a una legge contro l’omofobia.
Mario Mauro – Se le sorprese positive arrivano dal fronte delle ministre, quelle negative arrivano dai ministri. Non fa piacere
leggere il nome di Gaetano Quagliariello, autore di numerose dichiarazioni contro le coppie gay. E’ una cattiva notizia anche la nomina di Mario Mauro al ministero della Difesa. Di lui si ricordano un simbolo di Maria .
di Daniele Nardini
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