La partecipazione alla settimana contro l’omofobia, insieme alle associazioni lgbt romane, è costata cara alla Chiesa Valdese di piazza Cavour. Questa mattina, infatti, l’edificio è stato preso di mira da alcuni omofobi neofascisti che hanno imbrattato una parete laterale scrivendo con vernice rossa “No froci” e una svastica. Sulla facciata principale, invece, dove sventola una bandiera rainbow, è stata lanciata della vernice nera. La bottiglietta che la conteneva, abbandonata sui gradini della chiesa, è stata presa in consegna dalla polizia che indaga sull’accaduto.
Nella chiesa obiettivo degli omofobi, si terrà una veglia di preghiera e un concerto in occasione del 17 maggio, Giornata Mondiale contro l’Omofobia.
Molteplici, in queste ore, le dichiarazioni di solidarietà nei confronti della chiesa, da molto tempo solidale con la comunità lgbt. Anche a Bergamo, una chiesa Valdese è stata bersaglio di attacchi omofobi con scritte apparse sui manifesti che annunciavano la veglia contro la violenza omofoba prevista per domani.
“Stupore e indignazione” è il sentimento espresso da Flavio Romani, presidente di Arcigay che definisce l’accaduto “la traccia infame di un fascismo di ritorno. Perfino la preghiera irrita gli omofobi della capitale. È evidente allora che stiamo davvero raschiando il fondo. intolleranza e discriminazioni sono pratiche che in Italia, anziché venire messe al bando, traggono forza e legittimazione da un clima diffuso di sottovalutazione e dal proliferare di modelli, in politica soprattutto, che nella sostanza ricalcano i medesimi contenuti delle scritte che oggi imbrattano la chiesa romana”.
“Il Roma Pride esprime vicinanza e solidarietà alla Chiesa Valdese – si legge in una nota del comitato organizzatore del Pride -. Evidentemente la decisione di esporre la bandiera Rainbow non è piaciuta ai soliti promotori di odio e discriminazione”. E’ un attacco che il Roma Pride sente “diretto a tutte e tutti noi e nei confronti dei quali chiediamo con forza una risposta corale e compatta”.
Solidarietà anche dall’associazione cristiana “Fiumi d’acqua viva” che esprime “profondo sdegno” e “ripulsa” oltre che “la propria preoccupazione”. “Siamo indignati senza riserve e profondamente solidali con le due comunità valdesi coinvolte da queste barbarie, – ha dichiarato Marta Torcini, Presidente Nazionale dell’Associazione – questi segni sono l’indice che l’omofobia è lungi dall’essere “sconfitta” e “superata” nel nostro paese e che le iniziative di contrasto all’omofobia e di preghiera per le vittime di quest’odio sono ancora più necessarie anzi indispensabili. Noi pregheremo anche per le menti che hanno partorito simili enormità e questo odio, perché il Signore le perdoni e le illumini e non ci faremo intimidire”.
Una nota giunge anche dal Circolo Mario Mieli il cui presidente Andrea Maccarrone “condanna con forza questo grave gesto di intolleranza religiosa e politica. Sappiamo che questo gesto non li fermerà e saremo uniti nella battaglia per un Paese in cui orientamento sessuale e identità di genere non siano più motivo di discriminazioni”.
“Colpendo loro – continua Maccarrone – si colpisce un simbolo di libertà religiosa, rispetto e dialogo. Un incivile attacco fascista e omofobo che ferisce i valori di convivenza democratica e di Roma, rispetto al quale dobbiamo reagire con la massima decisione. Per questo aderiamo alla veglia indetta per
stasera alle 21:00 davanti al Tempio Valdese oggetto di quest’attacco indecente”.
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