Aveva appena salutato il fidanzato sul lungomare quando è stato insultato, minacciato e inseguito da due ragazzi.
Nuovo caso di omofobia in arrivo da Pescara: giovedì 18 maggio, attorno alle 22, un giovane volontario dell’Arcigay di Chieti aveva salutato con un bacio il fidanzato sul lungomare prima di inforcare la bicicletta per far ritorno a casa. Due uomini, dopo aver assistito alla scena, hanno iniziato a rivolgergli epiteti offensivi di natura omofoba e lo hanno inseguito in macchina, fermandosi a più riprese per aspettarlo e insultarlo ancora. La vittima, spaventata, ha contattato vanamente il 112 – squilli a vuoto per dieci minuti – e la Questura, che lo ha invitato a rivolgersi al 113. Nemmeno una pattuglia di passaggio in quel momento ha risposto alle richieste di aiuto del ragazzo, ma è servita per mettere in fuga i due delinquenti.
Una volta al sicuro il ragazzo si è recato in Questura e dai carabinieri per sporgere denuncia, ma a nulla è servito: non si configurava alcun reato e nessuno avrebbe potuto far nulla: “Noi di Arcigay Chieti vogliamo sottolineare e denunciare quanto sia grave non solo l’inseguimento minaccioso con ingiurie operato ai danni del ragazzo, che ha subito una vera e propria violenza privata quanto anche la totale assenza di aiuto da parte delle forze dell’ordine, che hanno frettolosamente liquidato, sia telefonicamente che di persona, il ragazzo non curandosi del fatto che non spetta a loro giudicare la presenza o meno di un reato in un episodio di violenza o ingiuria. Cogliamo l’occasione per chiedere con forza che, analogamente a quanto ha fatto la Regione Umbria, anche l’Abruzzo si doti di una legge regionale volta al contrasto contro le discriminazioni e le violenze di genere determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che assolutamente non ha alcuna attinenza con le opinioni, come tanti oppositori di questa legge si affannano ad affermare erroneamente. In Senato è ormai arenata da anni una legge contro l’omofobia proprio a causa di posizioni di veto davvero incomprensibili”.
https://www.gay.it/attualita/news/umbria-approvata-legge-omofobia
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Mi sa che il racconto non è fedele. Se uno mi segue in auto poi mi aspetta e mi insulta ha comunque commesso reato. Quello che manca è l'aggravante dell'odio omofobico (non omofobo) così come c'è quella dell'odio razziale. Ma poi il numero unico è il 112 non il 113.