Nuovo caso di omofobia, questa volta nel lecchese: una ragazza si trovava in un bar di Pescarenico assieme alla compagna quando, dopo un bacio sulla fronte, le due sono state minacciate e allontanate.
Una delle due ragazze ha scritto alla redazione di Lecco News per segnalare e denunciare una situazione che si ripeterebbe troppo spesso. Ripercorriamo i fatti: 14.50 di ieri, mercoledì 5 luglio. Due ragazze sono state cacciate da un bar di Pescarenico, unico rione del lecchese esplicitamente citato dal Manzoni ne “I Promessi Sposi”, con tanto di minacce verbali (“Queste cose le fate a casa vostra, qui non ci state”) prossime a diventare fisiche dopo un semplice bacio sulla fronte: le vittime hanno allertato immediatamente la polizia, che è intervenuta a soccorrerle.
Davanti ai poliziotti, però, proprietaria e figlio si sono dichiarati non omofobi e hanno garantito che avrebbero riservato il medesimo trattamento a una coppia eterosessuale. Ma la stessa ragazza della lettera assicura: “Nello stesso bar la scorsa settimana ho visto un ragazzo senza maglietta che baciava una ragazza contro il bancone e nessuno ha detto nulla”.
La lettera si conclude così: “Non voglio che un atto tanto ingiusto quanto pericoloso per future coppie omosessuali che si trovino nella nostra stessa condizione passi inosservato. Spero che mi aiuterete a fare giustizia dato che, purtroppo, in questo mondo non c’è più”.
NUOVI AGGIORNAMENTI: i titolari dell’Oasi’s Bar hanno esposto un cartello con questa scritta: “Non siamo omofobi, esigiamo solo rispetto”. Il titolare Cippo, alias Ferruccio Gianola, ha rilasciato delle dichiarazioni ufficiali: “C’erano mia moglie e mia figlia al lavoro questo pomeriggio ed è successo tutto nel momento della chiusura del locale quando è stato detto alle ragazze di uscire. Fumavano la sigaretta elettronica, si abbracciavano, si baciavano e sono state viste toccarsi. Sono state richiamate perché è un luogo pubblico e certe cose sono del parere che non si devono fare per rispetto delle altre persone che lo frequentano. Avrebbero potuto esserci anche dei minori all’interno”. La vicenda è ormai di dominio pubblico, ma Cippo è sul piede di guerra: “Se intendono andare avanti denunceremo loro e l’associazione locale che ha dato loro voce (Renzo e Lucio, n.d.r.).
Il Codacons, nel frattempo, ha presentato un esposto alla Procura di Lecco al fine di accertare eventuali responsabilità.
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