Noor Salman, la moglie di Omar Mateen, l’attentatore che uccise 49 persone nel locale LGBT Pulse a Orlando in Florida il 12 giugno scorso, è stata arrestata dall’Fbi.
Sette mesi dopo il massacro compiuto dal marito nel locale gay di Orlando – che provocò la morte di 49 persone – Noor Salem è stata fermata dall’Fbi in California: secondo i federali era a conoscenza delle intenzioni del marito e non avrebbe fatto nulla per fermarlo.
Gli agenti federali sospettano che la donna, di origini palestinesi, fosse al corrente del progetto omicida marito e che non abbia informato la polizia. Noor Salman rischia ora di essere incriminata di complicità e per aver ostacolato il corso della giustizia (anche dopo i fatti del Pulse aveva continuato a dire di non saper nulla dei progetti del marito).
Noor Salman, che nei giorni subito dopo la strage era stata sentita a lungo dagli inquirenti, è stata arrestata a Oakland, nei dintorni di San Francisco (la donna ora vive in California).
“Noor Salman non era a conoscenza dei piani del marito né poteva prevedere cosa Omar Mateen aveva intenzione di fare in quella tragica notte – ha affermato il suo avvocato, Linda Moreno – Crediamo che sia sbagliato perseguirla e che punire una persona innocente disonori la memoria delle vittime della strage“.
Noor Salman, cresciuta a nordest di San Francisco, aveva sposato Omar Mateen nel 2011, dopo che i due si erano conosciuti online. All’epoca della strage vivevano a Fort Pierce, in Florida.
“Sin dall’inizio avevamo detto che avremmo indagato ogni aspetto della strage e della vita del killer per capire non solo perché l’ha commessa ma chi ne fosse al corrente e se ci fossero altre persone coinvolte“, ha detto Loretta Lynch, procuratore generale degli Stati Uniti in una intervista alla MSNBC.
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