Non è vincolante, ma resta un segnale importante: dal Parlamento Europeo parole chiare sui diritti LGBT verso gli stati membri.
Con 435 voti a favore e 109 contrari il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che contiene una condanna delle teorie riparative per le persone LGBT e una richiesta di adottare il riconoscimento delle coppie omosessuali nei Paesi dell’Unione che attualmente non lo prevedono.
Si tratta come detto di un atto che ha mero valore di raccomandazione, ma è la prima volta che l’assemblea comunitaria riconosce esplicitamente come dannose le teorie riparative in un suo documento.
All’interno del testo, il cui relatore era il popolare lussemburghese Frank Engel, vengono citati anche altri temi concernenti la comunità LGBT, tra cui: il contrasto agli stereotipi di genere nelle scuole, la condanna delle discriminazioni sulla base del genere e dell’orientamento sessuale con l’auspicio dell’adozione in tutti gli stati membri di una legge contro l’omotransfobia, il monitoraggio e la raccolta di dati sulle violenze verso le persone intersex, con condanna della chirurgia genitale non necessaria.
Un lungo passaggio è dedicato invece alle persone transgender, in cui si esprime sostegno per l’iniziativa della Commissione di richiedere che il transessualismo venga eliminato dalla classificazione delle patologie dell’OMS, nonché la condanna della medicalizzazione delle persone trans, specie laddove viene imposta la loro sterilizzazione, un passaggio ancora oggi obbligato in molti Paesi europei per accedere al cambio anagrafico.
Infine si raccomanda agli stati membri che ancora non l’hanno fatto di introdurre un riconoscimento per le coppie omosessuali e i loro figli, con l’appello alla Commissione affinché disponga il mutuo riconoscimento degli atti civili (certificati di nascita e matrimoniali) tra i diversi Paesi.
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