FIRENZE – Mancano solo quattro giorni. Il Toscana Pride si inaugura a Firenze venerdì 4 giugno con il Polispazio Queer, un evento di tre giorni organizzato da Lespride, una rete nazionale di associazioni e singole lesbiche formata specificamente per questo progetto, coordinate da Liana Borghi, militante storica, insegnante universitaria e co-fondatrice del Centro Studi GLTQ di Firenze, uno dei pochi e più avanzati organismi italiani dediti alla cultura del mondo queer. «Le nostre premesse – spiega Liana Borghi, presentando il progetto del Polispazio – erano che la produzione culturale GLBT dovesse diventare “reciprocamente” visibile all’interno del movimento, e incrociarsi con altri discorsi. Per molte e molti di noi non è solo il genere o solo la sessualità a costituire il punto di ingresso per le nostre biopolitiche, ma l’intreccio tra queste e altre diversità».
L’evento si svolgerà presso il Convento delle Oblate, in Via S. Egidio 21 a Firenze, a partire da venerdì pomeriggio, 4 giugno alle 17 alla presenza degli Onorevoli Titti De Simone e Franco Grillini, presidenti onorari, rispettivamente, delle associazioni nazionali ArciLesbica e ArciGay. ^SSabato 5^s ha come tema principale i soggetti transgender, e vede come ospite d’eccezione il famoso attivista e scrittore transgender, Leslie Feinberg. Sono previsti anche incontri letterari, condotti da Delia Vaccarello, con le scrittici italiane Barbara Alberti, Elvira Borriello, Fatima Curzio, e gli americani Minnie Bruce Pratt e Richard Zimler.
^SDomenica 6^s ultima giornata dedicata alla cultura queer, con la fotografa surrealista francese, Claude Cahun, l’artista spagnolo Jaime del Val, la scrittrice catalana Lola Van Guardia e dagli italiani Fabio Casadei Turroni, Mariarosa Cutrufelli, Sara Zanghì. Chiusura nel tardo pomeriggio con la performance di Alessandro Fullin.
Al Polispazio Queer saranno presenti contemporaneamente importanti esponenti del mondo degli studi glbtq, anche personaggi che non è facile incontrare nel nostro paese, dove la la situazione degli studi glbtq è più arretrata rispetto ad altri paesi di lingua inglese o europei. «Penso che gli studi interculturali, specie in campo socio-antropologico, stiano creando incroci tra genere, classe, etnie e altre differenze che ci riguardano da vicino e di cui spero sentiremo i benefici prima o poi – spiega ancora Liana Borghi (in foto) – E per quanto riguarda noi GLBT, i media e l’internet diffondono ormai un lassismo neoliberista dove certe libertà sessuali e di stile occultano altre mancanze di libertà. Ma la riflessione su queste tendenze e sulla nostra storia va avanti e viene divulgata dai circoli, dalle nostre case editrici, dalle riviste, ed è certo entrata anche nel mondo accademico. Il programma del Polispazio, per quanto limitato, offre una campionatura della nostra presenza in vari ambiti e discipline. La presenza di Leslie Feinberg testimonia la nostra attenzione per le derive postidentitarie».
Uno dei punti di forza del Polispazio, è certamente il fatto di essere frutto di una ampia collaborazione che rende molteplici i contributi: «quando abbiamo cominciato a organizzarci – racconta Liana – speravo che avremmo collaborato diversamente da quello che è avvenuto: i gay toscani a curare le loro iniziative, noi lesprides italiane a curare le nostre, i e le trans le loro. Per un periodo mi è molto dispiaciuto, ma nelle ultime settimane ho cominciato a pensare che siano successe cose buone tra di noi. Sento una solidarietà affettuosa nata dal fatto di lavorare insieme, affrontare problemi comuni, e anche, perché no, scazzarci sulle inadempienze. E alla fine il Polispazio dimostra che la collaborazione c’è e spero continui. Mi mancano comunque delle cose: il colloquio con le separatiste, una maggiore frequentazione dei bolognesi, un maggior scambio con i gruppi romani e del sud… occasioni che spero solo differite».
Informazioni e programma completo: www.lespride.it info@lespride.it
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