“Il matrimonio gay in qualche modo possiamo paragonarlo all’apartheid in Sudafrica o alle leggi naziste: erano frutto di un’ideologia e non parte della natura morale. La Chiesa non potrà mai approvarlo. Quello che sta accadendo dei paesi occidentali è che, per la prima volta nella storia umana, la legislazione va contro la natura morale degli esseri umani”. A parlare è il Patriarca Kirill, capo della Chiesa Ortodossa Russa: l’uomo ha rilasciato un intervista a Russia Today, emittente sotto l’egida del Cremlino.
“Noi diciamo che la Chiesa non può mai ridefinire il bene e il male, il peccato e la giustizia, ma noi non condanniamo le persone che hanno diverse preferenze sessuali. Questa scelta grava sulla loro coscienza e sono affari loro: ma ciò non deve essere discriminato o punito, come era pratica comune in alcuni stati. Tuttavia, in nessun caso questo dovrebbe essere accettato come norma sociale non diversa dalla norma sociale che deriva dalla nostra natura morale, cioè il matrimonio tra un uomo e una moglie per creare una famiglia e avere dei figli. Ecco perché crediamo che questa nuova tendenza costituisca una grave minaccia per l’esistenza della razza umana“, ribadisce Kirill, che solo 9 mesi fa incontrò Papa Francesco a Cuba.
“Bisogna dire che è una brutta cosa, anche se le autorità di alcuni paesi hanno cercato di mettere a tacere gli ecclesiastici. Qualche tempo fa un pastore protestante è andato in galera per aver chiamato nel suo sermone un matrimonio omosessuale un peccato”, chiosa il patriarca di Russia. “Questo episodio ricorda molto quello che accadeva sotto il totalitarismo sovietico. Nei paesi che dichiarano il loro impegno per la libertà di parola, è possibile essere puniti per aver espresso la propria opinione. Spero che questa tendenza pericolosa si esaurisca e che l’ordine naturale delle cose prevalga: io non voglio nemmeno pensare a cosa ci potrebbe accadere altrimenti“.
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Io invece, se proprio devo fare una forzatura partendo però da dati di fatto, la vicinanza con il nazismo e l'apartheid la vedo per le posizioni espresse da questa "drag nun" ortodossa così come per lo stalinismo del passato. In tutti i quattro casi suddetti una convinzione (basata su ideologie o su religioni) priva di riscontri oggettivi si arroga il diritto di imporre a tutti e con la forza le ricadute sociali del proprio punto di vista individuale reprimendo in modi diversi -ma sempre in modo radicale- i diritti delle minoranze (nel caso dell'apartheid finanche della maggioranza!)
Dalla foto che vedo una drag queen e' più sobria di lui
Il patriarcato ortodosso di Mosca ha elevato alla gloria degli altari tutta la famiglia imperiale russa di Nicola II. Uno che a pasqua regalava uova Fabergé mentre il popolo non aveva uova di mangiare. Evidentemente per Kirill la servitù della gleba fa parte dell'ordine naturale delle cose, come pure la mancanza di libertà e la sottomissione completa all'autorità.
"...non deve essere discriminato o punito, come era pratica comune in alcuni stati". Ma sono l'unico a vedere la novità assoluta di questa posizione del patriarcato? In pratica sconfessa le politiche repressive di Putin, o sbaglio?
Mi sembra perfettamente allineato: le leggi di putin condannano la "propaganda" gay, non l'essere gay. Senza contare che Putin ha promulgato quelle leggi proprio per compiacere il patriarcato.
80% dei russi non vorrebbero avere gay come vicini di casa e l'omofobia è molto diffusa in Russia. Del resto questo sono i tisultati di 70 anni di dittatura comunista. La chiesa ortodossa è molto asservita al potere e oggi questo potere fa leggi omofobe che obbligano i gay a nascondersi. Ma possiamo stare sicuri che se il potere facesse per miracolo i matrimoni gay la chiesa ortodossa cambierebbe idea