PERICOLO NAZI

Orbassano: sindaco e scuola minimizzano, ma nel nord si affacciano le teste rasate. Mario, aggredito per aver difeso il Gay Pride, le ha denunciate. E i carabinieri hanno già una pista. Le reazioni.

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TORINO – Oggi non si e’ presentato a scuola Mario B., il liceale sedicenne di Orbassano (Torino) aggredito e seviziato da alcuni coetanei perche’ ”gay”. I carabinieri avrebbero gia’ una pista sicura per arrivare all’ individuazione dei responsabili, ragazzi del posto che probabilmente conoscevano abbastanza bene la loro vittima.

Al liceo Ettore Amandi stamane voci di solidarieta’, ma anche allievi che denunciavano la ”strumentalizzazione politica” del caso (Mario e’ figlio di genitori progressisti, c’ e’ stato un volantinaggio dei partiti di centro-sinistra). E alcuni hanno annunciato che per protesta non parteciperanno alla manifestazione di solidarieta’ in programma per domani mattina.

”Si sta facendo campagna elettorale approfittando di un brutto episodio di violenza”, ha sostenuto qualcuno. Tutti hanno respinto il sospetto che gli aggressori si nascondano fra le classi linde della loro scuola.

I piu’ preoccupati sono sembrati i genitori: diversi sono venuti a parlare con gli insegnanti. I professori non si sbilanciano. Di una cosa pero’ si dicono sicuri tutti: Mario non e’ gay. ”E’ semplicemente uno ‘contro’, un po’ come i suoi genitori ex sessantottini – spiegano – ma questo e’ bastato a scatenare l’ intolleranza”.

Il sindaco di Orbassano non sarà alla manifestazione di domani che partirà proprio davanti al liceo frequentato da Mario, che, ricordiamolo, ha avuto il coraggio di denunciare l’aggerssione, anche se con ritardo. Graziano Dell’Acqua, primo cittadino a capo dell’amministrazione di centrosinistra che governa il comune balzato sulle prime pagine di questi giorni, afferma di avere un altro impegno in Municipio e di non poter quindi partecipare al corteo che condannerà la violenza subita dal diciassettenne per mano, secondo le sue stesse dicchiarazioni, di quattro o cinque naziskin. Ma quanto sono numerose le teste rasate nell’hinterland torinese? Quanto pericolo c’è per chi esprime le proprie idee a favore delle minoranze o in divesa delle diversità? Il sindaco di Orbassano minimizza: nega che la comunità di Orbassano possa essere definita violenta o neonazista. A lui non risulta che ci siano gruppi di naziskin in città: «non ne so nulla, ma mi sto informando» ci ha dichiarato.

Eppure Mario ha denunciato chiaramente l’esistenza di tanti giovani con simpatie di estrema destra. Il diciassettenne di Orbassano ha dichiarato che in cittàò ci sono molti nazifascisti, etsta rasata e giobbotti neri, che "ce l’hanno con chi non la pensa come loro". Il suo atto di coraggio, quello di denunciarli, consentirà di aprire una finestra sulla realtà di provincia anche del nord, dove evidentemente capita ancora che un ragazzo che dichiari, a proposito del Gay Pride", che "anche gli omosessuali hanno diritto di manifestare il proprio pensiero" o può venire aggredito e seviziato dai naziskin. E’minfattin inquietante che l’aggressione al diciassettenne di Torino segue la scoperta a Bolzano di strette relazioni illegali fra i naziskin italiani, austriaci e tedeschi.

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”Il brutale sequestro e il pestaggio di un ragazzino da parte di coetanei con un look naziskin – afferma in una nota il presidente onorario dell’ Arcigay, Franco Grillini, che dirige l’ Agenzia di notizie omosessuali ‘Noi‘- e’ fortemente sintomatico di un clima nel quale alcune forze politiche di destra ed estrema destra hanno fatto dell’omofobia un cavallo di battaglia politico a fini penosamente elettoralistici”. Secondo Grillini, ”bene hanno fatto le forze di centrosinistra a volantinare davanti alla scuola dove e’ successo il fatto per denunciare l’ intolleranza e il razzismo” e a Orbassano e in tutto il Paese e’ necessario ”un forte dibattito pubblico. Nelle scuole – conclude – sarebbe necessaria una campagna contro il bullismo e il razzismo, un’ educazione alla diversita’ e al rispetto che attualmente non c’ e".

Eppure, a Orbassano, anche la scuola si tira fuori: «All’interno del liceo non si sono mai verificati episodi di intolleranza e non ci sono mai state tensioni». Questo il commento di Luciana Giacoletti, preside del liceo Scientifico Amaldi, quello frequentato da Mario, e lo stesso che anche i suoi aggressori probabilmente frequentano, o anche solo altri ragazzi simpatizzanti con le idee di quegli aggressori. Ragazzi di Orbassano, come tanti ragazzi della provincia italiana: le loro voci, registrate dai telegiornali di ieri, sono stupefacenti. Parlano con tranquillità del fatto che «se si vede un omosessuale per strada, non ci si limita a guardarlo, ma magari gli si dice qualcosa», come se fosse d’obbligo.

"E’ un atto di intolleranza abominevole che fa vergognare l’ intero nostro paese”. così Aurelio Mancuso, portavoce nazionale del Coordinamento Gay dei Ds, ha commentato le violenze subite dal sedicenne di Orbassano. Nell’ esprimere ”la propria solidarieta’ alla giovane vittima di una assurda violenza”, Mancuso a nome del Cods chiede che ”i ministri alla Pubblica istruzione e all’ Interno illustrino al Parlamento quali iniziative intendono assumere per evitare il ripetersi di nuovi episodi”. Inoltre, il Coordinamento Gay Ds sollecita ”il Governo e la maggioranza di centro-sinistra ad approvare urgentemente un decreto estensivo della legge Mancino con cui viene istituito il reato di violenza sessuale anche nei confronti delle persone omosessuali”.

E questa violenza, checché ne dicano la signora preside e il signor sindaco, è un fatto generalizzato; così generalizzato che persino Mario, che pure a scuola si era sempre fatto paladino della difesa dei diritti delle minoranze, aveva paura a denunciarla: «mi hanno convinto i miei genitori – confessa – e adesso so che è giusto così». Ci sembra, quindi d’obbligo unirci a Paola Dall’Orto, dell’ Agedo (Associazione di Genitori di Omosessuali) che dichiara di voler dare «sostegno a questi genitori il cui amore verso il figlio ed il senso del dovere verso altri giovani omosessuali come il loro ragazzo, hanno fatto sì che questa ennesima aggressione verso le persone emarginate e discriminate venisse denunciata». Perché quello che spesso manca è il coraggio di denunciare apertamente queste violenze. Eppure è necessario farlo: perché, e lo ammette anche il sindaco di Orbassano, «si tratta di un fatto grave, gravissimo. Soprattutto perché gli aggressori si riconoscono nell’ideologia neonazista».

Non è della stessa opinione AN, che fa sapere che intende prendere le distanze «dalla strumentalizzazione politica di quanto è successo», mentre Rifondazione presenta un’interrogazione al sindaco sulla vicenda. Solidarietà viene espressa, poi, da varie associazioni omosessuali. Sergio Viganò dell’Arcigay di Milano, che lavora nel gruppo scuola, cercando di portare l’educazione al rispetto delle diversità ovunque tra i giovanissimi, afferma la sua ferma volontà di voler continuare in questa attività, sapendo «che ancora oggi, nel 2001, a migliaia di ragazze e ragazzi è negato il diritto a vivere con dignità e serenità il proprio orientamento sessuale». Dal circolo culturale gay e lesbico Maurice di Torino arriva una dura condanna: «questi atti sono inaccettabili e vanno respinti con decisione impedendo che si crei nella mentalità comune e soprattutto tra i più giovani la sensazione che la logica della prepotenza e della violenza possa essere vincente».

A questo punto diventa un momento di fondamentale importanza la manifestazione di domani, alla quale sicuramente saranno presenti tutte le associazioni gay e le persone che sentono di dover affermare il diritto alla libertà.

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