Praticavano il nudismo in una spiaggia in provincia di Agrigento, a Torre Salsa, nei pressi di Siculiana, e per questa ragione venti bagnanti sono stati denunciati dai carabinieri per atti osceni in luogo pubblico. Secondo la denuncia, ad aggravare la loro posizione, sarebbe la presenza dei bambini, tutti figli delle coppie denunciate.
In difesa dei bagnanti si schierano i Radicali con l’associazione Certi Diritti secondo la quale la vicenda "ha dell’incredibile". "Mentre la Corte di Cassazione con le sentenze 1765 e 3557 del 2000 ha stabilito che chi pratica il naturismo non è perseguibile – si legge in una nota dell’associazione -, e mentre in Parlamento giacciono da diverse legislature proposte di legge che ne chiedono la regolamentazione, assistiamo ogni anno ad azioni di accanimento inutili, costose e di vera e propria persecuzione che considera criminali coloro che preferiscono prendere il sole integrale".
"Come già ricordato da una sentenza della Cassazione del 1988, non si può applicare a chi pratica il naturismo l’art. 726 del codice penale (atti contrari alla pubblica decenza) perché il naturista ‘sta’ nudo e trovandosi in uno ‘stato’ non compie alcun ‘atto’ ed è agli ‘atti’ che l’articolo 726 si riferisce – precisa Certi Diritti -. Accusare quelle persone di un qualcosa che non è nemmeno quindi previsto dalle leggi è del tutto inutile. Il Parlamento si muova e calendarizzi le diverse proposte di legge su questo tema, a cominciare dal Ddl S.1265 sulla legalizzazione della pratica del naturismo presentato dai senatori Radicali eletti nel Pd Donatella Poretti e Marco Perduca".
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