Picchiato, preso a martellate in testa e lasciato nel suo letto con il martello ancora piantato nel cranio. E’ successo ad un 18enne inglese, Connor Huntley, vittima della furia omofoba del suo coinquilino, Joseph Williams. Secondo quanto ha riferito l’emittente britannica BBC, Connor era solito truccarsi ed indossare abiti femminili e si era trasferito in quell’appartamento poche ore prima di essere aggredito.
I fatti risalgono alla primavera dello scorso anno, ma il processo li ha portati alla luce solo ora.
I due erano stati presentati dal padrone di casa il 27 maggio del 2013 e il giorno dopo Connor era andato a vivere in quella casa di Kent. Gli investigatori riferiscono che Williams, che viene da una famiglia cattolica, era stato sentito fare commenti dispregiativi sulle persone gay e che quindi non era certo la coppia di coinquilini ideale.
La mattina del 28 maggio, un’amica di Connor è andata a fargli visita alle 10.30 e l’ha trovato nel suo letto con il martello piantato in testa. Stando agli investigatori, Williams avrebbe colpito il coinquilino con il martello ben due volte.
A confessare è stato lo stesso Williams che, subito dopo l’aggressione, ha chiamato il numero delle emergenze dicendo di avere colpito Huntley con il martello mentre dormiva e che credeva fosse morto. Quando l’operatore gli ha chiesto le ragioni del suo gesto, ha risposto che la sua salute mentale era “peggiorata”.
I giudici hanno dichiarato che colpire qualcuno nel sonno due volte con un martello esercitando una forza tale da fare incastrare lo strumento nel cranio, dimostra chiaramente l’intenzione di uccidere.
Connor è stato curato per ferite ritenute “mortali”: un grave trauma cranico e un’altrettanto grave frattura alla scatola cranica.
Durante le udienze del processo, che è ancora in corso, Williams ha dichiarato di non volere uccidere il suo coinquilino colpendolo con il martello.
Connor è miracolosamente sopravvissuto all’attacco, grazie ad un intervento che ha rimosso il martello, le schegge di ossa e un coagulo samguigno. Adesso sta bene.
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