Diseredato dalla famiglia, l’unico principe apertamente gay di tutta l’India ha scelto di ristrutturare un antico palazzo di sua proprietà e di aprirlo alla comunità LGBT.
Il principe Manvendra Singh Gohil è stato diseredato dalla famiglia circa dieci anni fa, dopo aver rivelato pubblicamente di essere omosessuale. La madre acquistò una pagina di giornale per ripudiarlo ufficialmente. Ma lui, da tempo a capo della fondazione di beneficenza Lakshya Trust, non si è perso d’animo e pochi giorni fa ha svelato un nuovo importante progetto: ristrutturare un antico palazzo di sua proprietà e uno spazio che si estende su 15 acri di terra per trasformarlo in un ostello indirizzato alla comunità LGBT.
“In India le persone che si dichiarano omosessuali o transgender subiscono pressioni insostenibili anche dalle famiglie, sono costrette a finti matrimoni o cacciate di casa. Spesso non hanno un posto dove andare. Io non avrò figli e possiedo un grande palazzo, voglio metterlo a disposizione” ha confidato il principe alla Reuters. Ci saranno alloggi ma anche strutture mediche e spazi per l’insegnamento dell’inglese e per attività artigianali.
Secondo Harish Iyer, attivista LGBT e conduttore radiofonico, l’iniziativa del principe è da applaudire: “Il suo coraggio ha aiutato a far avanzare la causa della comunità. Ora nelle grandi città abbiamo spazi appositi, anche se negli Stati conservatori e nei piccoli centri siamo ancora molto indietro”.
Notizia di pochi giorni fa: la Corte Suprema, il massimo tribunale indiano, è pronta a riesaminare la sezione 377 del codice penale, che punisce gli atti omosessuali con una detenzione fino a dieci anni. Liete novelle all’orizzonte?
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