Hanno sfidato il divieto a manifestare imposto da Recep Tyyip Erdogan e sono stati puniti. Per il secondo anno consecutivo, il Gay Pride di Istanbul si è trasformato in un incubo per migliaia di manifestanti che sono comunque scesi nelle strade della metropoli sul Bosforo ma sono stati fermati dai proiettili di gomma e dagli idranti della polizia.
Una decina di militanti è stata arrestata. Il divieto a manifestare era stato motivato dalle autorità turche con il timore di attacchi da parte di gruppi di estrema destra e con una richiesta da parte degli organizzatori di annullare l’evento. Il comitato del Gay Pride ha però negato.
L’omosessualità in Turchia non è illegale ma l’omofobia è molto diffusa e questo è il terzo Gay Pride consecutivo che viene bandito. Negli ultimi anni poi, la stretta autoritaria di Erdogan ha reso ancora più difficile la vita di minoranze e dissidenti. Alla vigilia della manifestazione gli organizzatori avevano rivolto un appello a “non avere paura” e scendere in piazza: “Se sei spaventato, ti cambierai e ti abituerai. Invece dobbiamo mostrare che siamo qui per lottare in nome del nostro orgoglio“.
E onorare la memoria di Hande Kader, la trans di 22 anni simbolo del Gay Pride, brutalmente uccisa lo scorso agosto. Era stata lei alla manifestazione del 2016 a sfidare gli idranti della polizia prima di essere arrestata. Per tutto il giorno Istanbul è stata presidiata da una massiccia presenza della polizia che ha fermato chiunque portasse con sé una bandiera arcobaleno, simbolo del Gay Pride. Alcuni manifestanti sono stati persino costretti dalle forze dell’ordine a togliersi la maglietta perché aveva la scritta ‘Pride’. Gli agenti hanno impedito l’accesso a piazza Taksim, ma quando gli attivisti sono cominciati ad affluire e ad aumentare hanno cominciato a sparare proiettili di gomma per disperdere la folla.
I video pubblicati mostrano anche l’utilizzo di idranti contro i manifestanti. Secondo alcune fonti, gli attivisti gay sono stati anche attaccati da gruppi di giovani contrari al corteo e ne sono seguiti dei tafferugli.
In segno di solidarietà con l’evento, il consolato olandese ha esposto una bandiera arcobaleno lungo tutta la sua facciata e tra i militanti, riporta la Bbc, erano presenti rappresentanti di diversi governi europei.
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Il Governo della Turchia ha anche pagato inserzioni pubblicitarie sul Corriere della Sera per promuovere l'immagine della Turchia come paese economicamente sviluppato. Bisognerebbe scrivere alla redazione di RCS in Via Solferino. Sul Corriere della Sera di oggi sia di carta sia on-line non c'è una sola riga su questa grave violazione contro la libertà in Turchia. Un caso?
A onor del vero sul corriere online l'articolo c'è... anche se molto in fondo.. prima devi passare l'articolo su vacchi e altre amenità estive del corriere...
Ho cercato con google in tutti i modi, si vede che non sono molto booleano. Inserendo "gay pride istambul" nelle prime due pagine non c'è nulla del Corriere. Che lamma ha inserito Lei? Secondo me non l'hanno indicizzato.
Ho scorso il sito fino quasi alla fine. Ho cercato ora ma probabilmente lo hanno tolto ma l'ho fotografato questo pomeriggio ;) https://uploads.disquscdn.com/images/90ab8bbefd28ca3701ef197f4e86035e055341f5a47afe1cdfe06594bdbbec74.jpg