La proposta di legge per indire un referendum in Australia sul matrimonio egualitario è stata sconfitta al Senato. Il primo ministro Malcolm Turnbull aveva infatti proposto il referendum per non dividere il suo partito sulla questione del matrimonio gay – creando una spaccatura con i propri parlamentari ultra conservatori – rimettendo la decisione al popolo attraverso il voto referendario. Ma l’opposizione ha fatto quadrato, bloccando la legge con l’appoggio anche delle organizzazioni LGBT. La legge non è passata per poco: 33 voti a 29.
I critici del referendum lo vedevano come costoso e portatore di divisione interna nel Paese. Gli attivisti LGBT dicono che ora il matrimonio egualitario potrebbe passare grazie al voto in Parlamento – ma non vi è alcuna garanzia che questo avverrà. Nonostante ciò, gli attivisti hanno festeggiato la sconfitta della proposta del referendum.
Alex Greenwich dell’Australian Marriage Equality ha detto: “Ora che il referendum è morto chiediamo ai supporter del matrimonio egualitario di tutti i partiti di lavorare per trovare un modo per introdurlo nel Paese”.
“Il matrimonio egualitario è una riforma che non toglie nulla e non costa nulla a nessuno ma che offre una profonda differenza nello status e nella dignità di molte persone”, ha dichiarato Anna Brown, presidente di Australians for Equality.
A questo punto resta la via parlamentare, che però non assicura alcun risultato.
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