Sebastiano Riso, regista di “Una famiglia” (film presentato in concorso a Venezia e attualmente nelle sale), è stato aggredito nell’androne della sua abitazione di Roma ieri, lunedì 2 ottobre alle 17.
Portato al pronto soccorso del Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, i medici hanno rilevato una contusione della parete toracica addominale e un trauma nella regione zigomatica con edema alla cornea. La prognosi è di dieci giorni.
Gli aggressori, due uomini, hanno indirizzato insulti omofobi nei confronti del regista con espliciti riferimenti proprio alla sua ultima fatica cinematografica. In “Una famiglia”, infatti, si parla di utero in affitto e di vendita clandestina di bambini partoriti da Micaela Ramazzotti e destinati a coppie che non possono averne: etero e gay, non fa differenza. Tra loro, infatti, anche Giorgio e Federico, disposti a pagare 80mila euro.
Queste le sue prime parole: “Sono stato colpito tre volte: sul viso, nello stomaco e all’altezza dello sterno. E tre volte mi sento attaccato: come omosessuale, come regista e come persona”.
La Indiana Production ha commentato l’increscioso episodio: “Siamo sconvolti e arrabbiati per una tale violenza in Italia oggi. Questa aggressione è gravissima e non bisogna sottovalutarla. Gli siamo vicini nel corpo e nell’anima”.
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