Gli studenti transessuali bevono più dei colleghi cisgender: a sancirlo un nuovo studio portato avanti da Duke Health (un centro che si occupa di salute e benessere dal 1998) e pubblicato nelle scorse ore sulla storica testata Alcoholism: Clinical & Experimental Research.
I ricercatori hanno rilevato che il 36% degli studenti transgender ha subito almeno uno svenimento o una perdita dei sensi legate all’assunzione di alcool nelle due settimane precedenti allo studio. La cifra si abbassa notevolmente, invece, quando si parla dei cisgender: solo uno su quattro.
Ecco altri numeri (relativi agli studenti transessuali):
Il 21% (contro il 4%) si è messo alla guida dopo aver bevuto cinque o più drink
Il 19% (contro il 4%) ha avuto problemi con le autorità a causa del consumo di alcool
Il 21% (contro il 5%) ha affermato di aver vomitato per poter poi bere ancora
Il 19% (contro l’8%) è stato assalito sessualmente da ubriaco
Scott Swartzwelder, uno dei principali ricercatori coinvolti, ha dichiarato: “È importante capire che questi studenti – in generale – bevono a livelli piuttosto pericolosi: uno svenimento è un evento serio che capita quando bevi abbastanza da compromettere le capacità del nostro cervello di codificare nuova memoria”.
La vera sfida, però, è capire perché le percentuali legate agli studenti transgender siano a tal punto più alte: “Bevono tanto per alleviare lo stress, dimenticare le pene d’amore o semplicemente per calmarsi un po’. Si curano da soli con l’alcool” continua Scott. “Ma abbiamo bisogno di conoscere meglio le vicissitudini che gli studenti transessuali affrontano: è necessario che gli amministratori scolastici e i medici specialisti siano preparati per fornire loro delle strategie di risalita”.
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